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Stagisti sfruttati all’aeroporto di Venezia, la Save paghi subito gli stipendi

Andrea Zanoni (Eurodeputato IdV) condanna lo sfruttamento della  società che gestisce lo scalo di Venezia e ricorda che proprio ieri il Parlamento europeo ha votato una risoluzione che chiede una Carta europea dei tirocini. “La Save paghi subito gli stipendi dovuti. Basta allo sfruttamento dei nostri ragazzi”

“La Save paghi al più presto gli stipendi dei quaranta ragazzi che, con la scusa di uno stage, la scorsa estate hanno lavorato per soli 100 euro al mese per otto ore al giorno all’aeroporto di Venezia”. Lo chiede Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV di Treviso. “Proprio ieri al Parlamento europeo abbiamo approvato una relazione che chiede una nuova strategia europea per l’occupazione giovanile e vuole combattere precarietà e tirocini con rimborsi da fame”.

 

La Save, società che gestisce lo scalo di Venezia, è accusata di aver usufruito in modo illecito di una quarantina di stagisti per smaltire l’aumento del traffico aereo dovuto alla chiusura dell’aeroporto di Treviso nel giugno dello scorso anno. I ragazzi, impiegati come “Airport staff”, svolgevano turni di otto ore e venivano ricompensati con appena 100 euro mensili. Visto che gli stage non sono compresi nel contratto nazionale delle attività aeroportuali, la Cgil di Venezia fa sapere che la Save potrebbe ricevere una multa di 40mila euro più l’obbligo di pagare le mensilità ai ragazzi. “E’ l’ora di finirla con l’utilizzo dello stage come una scusa per non assumere dei lavoratori – attacca Zanoni – Lo stage è uno strumento formativo, non un escamotage per pagare 100 euro dei ragazzi che lavorano nel vero senso della parola”.

 

“Proprio ieri al Parlamento europeo a Strasburgo abbiamo approvato una relazione che chiede una Carta europea della qualità dei tirocini che stabilisca una retribuzione decorosa, condizioni lavorative appropriate ed eviti gli sfruttamenti – continua l’Eurodeputato – Troppo spesso i giovani sono vittime di discriminazione occupazionale e fatti lavorare come schiavi con las cusa di stage e tirocini che in realtà sono dei veri e propri lavori”.

 

“Per lo sfruttamento compiuto dalla Save avrei auspicato una multa anche più salata – conclude Zanoni – Spero che almeno la società paghi al più presto quanto dovuto ai ragazzi fino all’ultimo centesimo”.

 

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