Venezia, 5 luglio 2019
“I sindaci della Bassa Padovana devono assolutamente essere coinvolti nella Via per il progetto di ampliamento della discarica tattica regionale di Sant’Urbano: di Sant’Urbano. È un unicum in tutto il Veneto, frutto di una programmazione sbagliata da parte della Giunta Zaia. Perché concentrare in un solo luogo tutti i rifiuti, speciali e non, da quelli della tempesta Vaia al terreno contaminato Pfas?”. La richiesta arriva dai consiglieri del Partito Democratico Claudio Sinigaglia, Bruno Pigozzo e Andrea Zanoni dopo la seduta congiunta di Seconda e Quinta commissione in cui sono stati ascoltati i sindaci dei Comuni di Baone, Masi, Piacenza d’Adige, Sant’Urbano, Vescovana, Vighizzolo d’Este e Villa Estense.
“Il previsto aumento della capienza di un milione di metri cubi, da quattro a cinque, allungherebbe la vita della discarica dal 2022 al 2029, in un territorio già alle prese con numerosi problemi ambientali, basti pensare al caso Sesa per fare un esempio recente. I sindaci dovranno fare molta attenzione nel segnalare al Comitato Via tutti gli impatti ambientali nel loro territorio richiedendo con forza che venga considerato l’effetto ‘cumulativo’ previsto dalla Direttiva Via 2014/52/UE. Se fatta bene la procedura Via potrebbe determinare la bocciatura in toto del progetto di ampliamento; gli argomenti illustrati dai sindaci per arrivare a una tale potenziale valutazione ci sarebbero tutti”.
“L’incremento di oltre il 20% della capienza - sottolineano i consiglieri del PD - viene motivato con l’abbassamento dei costi del post esercizio. È un’argomentazione che non regge, inspiegabile, visto che i costi sono già compresi nell’attuale tariffa. Per questo abbiamo chiesto al presidente della Seconda commissione di verificare se la ditta ha effettuato o meno gli accantonamenti per il post esercizio. Attendiamo fiduciosi notizie in merito…”.