“È grave che la Maggioranza non si decida a dare attuazione alla Legge regionale n. 48 del 28 dicembre 2012, relativa all’istituzione dell’Osservatorio veneto sui crimini di mafia, uno strumento fondamentale per contrastare le infiltrazioni malavitose nel territorio regionale”. Con queste parole, affidate ad una nota, il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni sostiene come “la risposta negativa data in aula consiliare alla mozione depositata nel mese di novembre 2015, insieme ai colleghi Alessandra Moretti, Piero Ruzzante, Stefano Fracasso, Bruno Pigozzo, Orietta Salemi, Francesca Zottis, nonché Cristina Guarda (lista AMP) e Pietro Dalla Libera (Veneto Civico), evidenzi con chiarezza la mancanza della volontà politica di istituire l’Osservatorio regionale sui crimini di mafia”.
“Abbiamo a lungo dibattuto questa norma e la sua applicazione – commenta Zanoni – anche in Quarta Commissione consiliare. Rispetto a quando è stata depositata la mozione, sono stati fatti dei passi in avanti, ma siamo ancora lontani dal raggiungimento dell’obiettivo”. “È importante dare attuazione alla Legge – ricorda il consigliere regionale – che risale ad ormai quattro anni fa, altrimenti le buone intenzioni restano tali e servono a poco. Il Veneto non è esente da infiltrazioni di tipo mafioso, diverse indagini, anche recenti, hanno portato alla luce l’esistenza di organizzazioni malavitose di una certa rilevanza, mentre non si registra ancora un’adeguata consapevolezza del fenomeno da parte del tessuto economico e sociale”.
“Per quanto riguarda l’Osservatorio – sottolinea Zanoni – non riesco a capire da cosa dipenda questo ritardo: abbiamo già una rosa di nomi autorevoli che presentano i requisiti previsti dalla normativa e che possono essere quindi votati dall’aula. Ci aspettavamo che il Consiglio ponesse questo punto all’ordine del giorno quanto prima, magari già entro la fine del 2016”. “Purtroppo – conclude Andrea Zanoni – la maggioranza Lega-Forza Italia-Fratelli d’Italia ha bocciato la mozione, dimostrando quindi l’evidente mancanza della volontà politica di istituire l’Osservatorio, che non si comprende perché non venga considerato invece una priorità”.