“La criminalità organizzata sta mettendo radici sempre più profonde nel Veneto. Le indagini di questi giorni purtroppo confermano le nostre preoccupazioni: cinque aziende che operano nel Trevigiano sono state colpite da informazioni interdittive antimafia; la Direzione investigativa antimafia (Dia) di Padova ha inoltre scoperto una serie di imprese, operanti nel settore edile, intestate a prestanome della ‘ndrangheta’, con il compito di partecipare anche ad appalti pubblici, con tre arresti e più di 30 indagati. Non si tratta più dunque di fenomeni episodici e per contrastarli anche la Regione deve fare uno scatto in avanti”.
L’invito è del consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni, dopo i blitz dell’ultima settimana contro la criminalità organizzata.
“Da tempo – prosegue l’esponente dei Democratici – denunciamo la scarsa attenzione di Zaia e della sua maggioranza su questo tema. Abbiamo presentato interrogazioni, mozioni che sono rimaste lettera morta. Eppure i risultati della Commissione parlamentare sulle ecomafie e la relazione semestrale del deputato Alessandro Naccarato sulla criminalità organizzata in Veneto testimoniano che ci vorrebbe ben altro impegno. Nell’ultimo bilancio di previsione è stato bocciato un nostro emendamento per stanziare 200mila euro, invece di 50mila, per l’attuazione di Politiche a favore della prevenzione della criminalità organizzata. La Lega e suoi alleati hanno detto no, per destinare risorse analoghe alla promozione e alla tutela dell’identità veneta, evidentemente considerata un tema prioritario”.
Zanoni ricorda come “la Legge regionale 28 dicembre 2012, n. 48, recante misure per l’attuazione coordinata delle Politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso per buona parte sia rimasta inattuata, a cominciare dall’istituzione dell’Osservatorio sui crimini di mafia, uno strumento indubbiamente utile per contrastare le infiltrazioni malavitose in Veneto”.
“In più occasioni – chiosa Andrea Zanoni – abbiamo sollecitato l’istituzione dell’Osservatorio, anche alla luce del fatto che è già disponibile una rosa di nomi autorevoli che presentano i requisiti previsti dalla normativa, ma per troppo tempo ci siamo trovati davanti ad un vero e proprio muro di gomma. Finalmente la nomina di cinque componenti l’Osservatorio è stata calendarizzata in aula consiliare per domani: speriamo solo che possa essere veramente la volta buona”.