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Siccità, gli animali muoiono stremati e il Governatore del Veneto, Zaia, tace

L’Assessore regionale all’Agricoltura Franco Manzato chiederà soldi allo Stato per le attività messe in ginocchio dal lungo periodo siccitoso. Il suo collega alla Caccia, Daniele Stival, invece, attende che le Province valutino la situazione ambientale per remotissimi e ipotetici stop alla stagione venatoria. L’Eurodeputato IdV Andrea Zanoni ha affermato: “In Regione la mano destra non sa cosa fa quella sinistra e intanto il Governatore Luca Zaia tace. Quello della regione è un silenzio vergognoso e colpevole davanti alla moria della fauna selvatica. E intanto si avvicina la data di preapertura fissata a sabato 1° settembre”

 

Il 28 agosto, l’Assessore veneto all’agricoltura, Franco Manzato, dopo la convocazione delle Regioni da parte del Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania fissato il prossimo 5 settembre, ha dichiarato: «Vogliamo un intervento straordinario sulla base della eccezionalità della situazione, poiché siccità e caldo eccessivo hanno causato vere e proprie calamità con gravi compromissioni alle colture».

 

Il 25 agosto, l’Assessore veneto alla Caccia Daniele Stival non era così sicuro della gravità della situazione: in merito all’eventuale rinvio dell’apertura generale della stagione venatoria 2011/2012, richiesto a gran voce dalle associazioni ambientaliste e animaliste e da moltissimi cittadini con l’Eurodeputato IdV Andrea Zanoni in prima linea, Stival vuole attendere il parere di competenza delle Province. «Sono in attesa di raccogliere tutti i pareri – ha dichiarato l’Assessore alla Caccia – ma mi sono già giunti segnali secondo cui non emergono problemi particolari per la preapertura della caccia del primo settembre e per il via definitivo della stagione dal 16 settembre: l’Arpav del resto prevede piogge in arrivo».

 

Andrea Zanoni, Europarlamentare IdV e vice Presidente dell’intergruppo per il Benessere degli animali al Parlamento Europeo ha affermato: «In Regione la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra. L’assessore Stival usa trucchetti da scolaretto e temporeggia per perdere tempo, chiedendo alle Province informazioni sulla siccità. Tutto per non decidere e trovare qualsiasi scusa per sottrarsi alle sue responsabilità che gli imporrebbero, ai sensi del’articolo 17 della Legge Regionale sulla caccia 50/1993, di bloccare le attività venatorie, come l’addestramento dei cani da caccia iniziato domenica 19 agosto, la preapertura fissata per sabato primo settembre e l’apertura generale del 16 settembre».

L’articolo 17 della Legge Regionale sulla caccia, la n. 50/93, infatti, recita che “il Presidente della Giunta regionale può limitare i periodi di caccia o vietare l’esercizio venatorio sia per talune forme di caccia che in determinate località, alle specie di fauna selvatica, per importanti e motivate ragioni connesse alla consistenza faunistica o per sopravvenute particolari condizioni ambientali, stagionali o climatiche o per malattie o altre calamità”.

 

La legge fa dunque riferimento a situazioni determinate da “sopravvenute particolari condizioni ambientali, stagionali o climatiche”. Sono le stesse situazioni che ha richiamato l’Assessore all’Agricoltura Franco Manzato per chiedere un intervento straordinario dello Stato. «Stival invece di fare il furbo si alzi dalla poltrona di Assessore alla Caccia – ha aggiunto Zanoni – e faccia cinque metri a piedi per raggiungere il collega dirimpettaio Assessore all’Agricoltua Manzato che le idee sulla siccità le ha ben chiare tanto da dichiarare che “ci sono tutti gli elementi per una decisione concordata che possa fornire una risposta concreta alle aziende agricole la cui produzione è stata messa in ginocchio dal lungo periodo siccitoso”».

 

Il 17 agosto, l’Onorevole Zanoni aveva scritto all’Ispra, l’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale per chiedere un parere circa le ripercussioni della siccità sulle condizioni della fauna selvatica. Lo stesso giorno, Zanoni aveva inviato una missiva al Governatore veneto Luca Zaia, all’Assessore all’Agricoltura Manzato e all’Assessore alla Caccia Stival per fermare il massacro di animali stremati dalla siccità che si verificherà con l’apertura della stagione venatoria. Il 28 agosto, dopo il silenzio della Regione, Zanoni ha scritto nuovamente ai rappresentanti istituzionali veneti allegando la lettera di risposta dell’Ispra, che raccomandava il posticipo delle attività venatorie se non la cancellazione della stagione viste le condizioni climatiche estreme che hanno investito il Veneto (cfr. allegato). Infine, il 27 agosto, Zanoni ha scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, e al Ministro all’Ambiente, Corrado Clini sottoponendo loro il parere dell’Ispra e chiedendo il blocco della stagione venatoria.

 

«La stessa Regione non può gridare al disastro, alla calamità, all’evento mai verificatosi prima, al danno di un miliardo di euro per l’agricoltura come denunciato dal Governatore Luca Zaia e poi fare finta di niente per gli animali selvatici – ha concluso l’Onorevole Zanoni – La fauna è decimata e morente: gli animali sono stremati e vengono ritrovati in fin di vita sulle spiagge in mezzo ai bagnanti, nelle campagne e nelle piazze. L’atteggiamento contraddittorio dei rappresentanti della Regione Veneto trova la spiegazione nel dover compiacere la lobby dei cacciatori che, in silenzio, spera di far manbassa di mammiferi e uccelli che si stanno concentrando sempre più nelle poche zone in cui è rimasta l’acqua».

 

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