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Siccità – Zanoni (PD): “Anche l’Ispra chiede lo stop della caccia estiva: Zaia applichi subito la legge”

“Non ci sono solo ambientalisti e animalisti a mobilitarsi per il rinvio della stagione venatoria. Oggi un appello autorevole è arrivato dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) con una circolare in cui chiede alle Regioni di sospendere la caccia estiva a causa delle avverse condizioni climatiche che hanno afflitto l’intera penisola”. A ricordarlo è il Consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni. “Nel documento – puntualizza il Vicepresidente della commissione Ambiente – si legge che ‘i dati meteoclimatici indicano che il 2017 è stato caratterizzato, già a partire dagli inizi dell’anno, da una situazione meteorologica decisamente critica, caratterizzata da temperature massime assai elevate e prolungati periodi di siccità, che ha determinato in tutta Italia una situazione accentuata di stress in molti ecosistemi’.

 

Questo, secondo l’Ispra, ‘comporta una condizione di rischio per la conservazione della fauna in ampi settori del territorio nazionale e rischia di avere, nel breve e nel medio periodo, effetti negativi sulla dinamica di popolazione di molte specie’. E inoltre, si legge ancora, ‘può condizionare negativamente il successo riproduttivo e aumentare la mortalità degli individui giovani e adulti, a causa di una maggior vulnerabilità a malattie e predazione’. In chiusura, l’Ispra sostiene che ‘in presenza di eventi climatici particolarmente avversi per la fauna, si ritiene che, seguendo il principio di precauzione, in occasione della prossima apertura della stagione venatoria, vadano assunti provvedimenti cautelativi atti a evitare che popolazioni in condizioni di particolare vulnerabilità possano subire danni, in particolare nei territori interessati da incendi e condizioni climatiche estreme nel corso dall’attuale stagione estiva’.

 

Da qui, sulla base dell’articolo 19 comma 1 della legge 157/1992 (Le Regioni possono vietare o ridurre per periodi prestabiliti la caccia a determinate specie di fauna selvatica di cui all'articolo 18, per importanti e motivate ragioni connesse alla consistenza faunistica o per sopravvenute particolari condizioni ambientali, stagionali o climatiche o per malattie o altre calamità), l’Istituto ha chiesto espressamente alle Regioni lo stop immediato dell’addestramento dei cani da caccia e dell’apertura anticipata della caccia agli uccelli migratori da appostamento prevista per il due settembre, il posticipo a ottobre di quella alle anatre, il divieto di caccia nelle aree incendiate, limitazioni temporali e di carniere per la fauna stanziale”.

 

“Ora Zaia non ha più nessuna scusa – conclude Zanoni – applichi la legge e sospenda l’apertura anticipata della caccia: lo chiede un autorevole organo tecnico scientifico dello Stato come l’Ispra, e lo chiedono i cittadini veneti che amano la natura e la propria regione”.

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