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Sanità, niente fondi per la provincia di Belluno. Interrogazione di Bigon e Zanoni (PD): “Doveroso investire nei territori più fragili”

Venezia, 23 febbraio 2021

“È inaccettabile che i territori più fragili vengano ancora una volta dimenticati, quando dovrebbero essere i primi su cui investire. Adesso ci saranno smentite e rimpalli di responsabilità, l’unico dato certo è che dei 52 milioni stanziati dalla Regione per innovare le strutture sanitarie venete neanche un euro arriverà alla provincia di Belluno, la sola esclusa dal riparto. Davvero non c’erano progetti su cui chiedere finanziamenti?”. A dirlo commentando il Piano per l’acquisto di dotazioni tecnologiche, servizi e ristrutturazioni nelle Aziende sanitarie e ospedaliere venete e annunciando un’interrogazione, Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Sanità insieme al collega Andrea Zanoni. 

 

“Vogliamo capire le ragioni di una scelta completamente sbagliata, auspicando che ci sia una ‘correzione’ in corso d’opera. La pandemia ha evidenziato nel modo più drammatico quanto sia importante investire nella sanità pubblica e sul territorio. Specialmente in determinate aree periferiche, dove avere o non avere un servizio può fare tutta la differenza del mondo. Non credo che gli interventi del recente passato, arrivati comunque in ritardo, siano sufficienti a giustificare una simile dimenticanza, anche perché le richieste e le proteste che provengono dal territorio sono numerose. Se vogliamo contrastare lo spopolamento della montagna dobbiamo partire dal mantenimento e rafforzamento dei servizi essenziali, sanità in primis. Se queste sono però le risposte, sarà impossibile invertire la tendenza”. 

 
 
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