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Sanità – Zanoni (PD): “Emergenza medici nella Marca trevigiana, l’autonomia non è la ricetta magica. Zaia rifletta sulle responsabilità della Regione e del Governo leghista”

Venezia, 5 feb. 2019   –  “I medici non si trovano e la situazione si aggraverà nei prossimi mesi. Ma quella che stiamo vivendo non è certo un’emergenza improvvisa e le responsabilità sono sia del Governo che della Regione. Zaia non si può autoassolvere. Nel Piano Socio Sanitario (PSSR) mancano adeguate risposte, anche se non avrebbero risolto del tutto il problema”.

 

Lo afferma il consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni, che commenta così “la carenza di ‘camici bianchi’ denunciata nei giorni scorsi dai Direttori Generali delle Ulss. In particolare, negli ospedali trevigiani ne mancano oggi 118, ma la cifra è destinata ad aumentare”.

 

 “Quota 100 rischia di provocare un vero e proprio terremoto – denuncia l’esponente Dem – sarebbero 142 i medici con i requisiti per andare in pensione anticipatamente. È inquietante questo sdoppiamento di Zaia, versione Doctor Jekyll e mister Hyde, che da un lato propone di allungare l’età pensionabile per i professionisti, dall’altro però accetta sull’attenti tutte le decisioni del Governo”.

 

“Non solo Quota 100, ma anche il taglio dei Fondi sanitari per il 2019 e il mancato sblocco del tetto di spesa per il personale – aggiunge il consigliere Dem –  Per non parlare del Reddito di Cittadinanza: con una parte minima di quelle risorse si poteva fare un piano di assunzioni e rinnovare il contratto, fermo da dieci anni. Pensare che i problemi si possano risolvere con l’autonomia, è l’ennesima favola. Anche perché la Regione ha responsabilità precise”.

 

“Sempre più medici ‘scappano’ dal Pubblico per passare al Privato per i turni massacranti e non solo – sottolinea Zanoni – aumentano i professionisti che non vogliono lavorare nelle strutture periferiche. Tutta colpa della mancata autonomia? Nel PSSR potevamo dare alcune risposte, come Partito Democratico avevamo chiesto un Piano straordinario di assunzioni che è stato bocciato senza motivazioni convincenti”.

 

“E così, come già successo per altre leggi, sarà l’ennesimo provvedimento ‘delle buone intenzioni’ – conclude Andrea Zanoni – con tanti obiettivi che rimarranno solo sulla carta”.

 

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