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Salute – Zanoni (PD): “Uova al fipronil: serve massima trasparenza per tutelare consumatori e imprese. La Regione renda noti gli esiti dell’indagine”

“Non bisogna fare allarmismo, ma è altrettanto necessario che ci sia la massima trasparenza perché la sicurezza alimentare è una cosa seria. Per questo chiedo che siano resi pubblici prima possibile gli esiti dell’indagine a campione sulla presenza di fipronil negli alimenti”. Interrogazione a risposta immediata presentata dal Consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni sull’emergenza legata alle uova contaminate dall’antiparassitario abitualmente utilizzato per cani e gatti.

“In Italia siamo passati in breve tempo dallo ‘state tranquilli perché non c’è alcun rischio’ alle 92mila uova sequestrate solo pochi giorni fa in via cautelare. La presenza del fipronil è già stata confermata in alcuni alimenti nel Lazio nelle Marche, in Abruzzo, in Campania e in Emilia Romagna. Inoltre – aggiunge il vicepresidente della commissione Ambiente – nei giorni scorsi a Castelfranco Veneto i Nas hanno effettuato un maxisequestro di ovoprodotti in un’azienda dolciaria disponendo il ‘vincolo sanitario cautelativo’, secondo caso nel Trevigiano dopo quello che avrebbe riguardato una ditta di Oderzo. Sulla base di quanto emerso, è stato possibile rintracciare nell’azienda di Castelfranco la presenza di fipronil attraverso il canale Rasff (Rapid alert system for food and feed) dell’Unione Europea, un metodo di comunicazione interna che permette alle aziende di avvertire le autorità della provenienza del loro prodotto lavorato”.

“La Regione – aggiunge Zanoni – ha avviato un piano di controlli a campione sul 20% degli stabilimenti di imballaggio e tutti e nove gli impianti di trasformazione delle uova presenti nel territorio veneto, controlli affidati ai Servizi di Igiene alimenti di origine animale delle Ulss. Vista l’emergenza è bene che questi risultati siano resi noti prima possibile, a tutela dei consumatori e delle imprese”.

“Serve assoluta trasparenza come chiedono le associazioni di categoria, Coldiretti in primis: occorre fare i nomi delle aziende coinvolte – conclude l’esponente democratico – pubblicando l’elenco dei prodotti interessati, come in Francia, e togliendo il segreto sulla loro destinazione finale. Le uova sono utilizzate come ingredienti di numerosissimi alimenti anche tipici nella nostra regione per cui, anche nell’augurata ipotesi che la produzione regionale sia immune da fipronil, non è escluso che nel nostro territorio siano presenti sugli scaffali dei supermercati alimenti contaminati”.

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