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Richiami vivi, l’Ue fermi questa tortura

Andrea Zanoni (IdV) presenta un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere lo stop alle deroghe del Veneto e di altre regioni sulla cattura di uccelli da usare come richiami vivi. “Chiara violazione della Direttiva Uccelli. Il Veneto sulla caccia rischia grosso

 

L’Ue fermi la piaga dei richiami vivi in Veneto e in altre regioni italiane” è l’appello di Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e vice Presidente dell’Intergruppo Benessere degli Animali al Parlamento europeo, che ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea. “In deroga alla Direttiva Ue Uccelli, la Regione Veneto ha autorizzato la cattura di uccelli da utilizzarsi come richiami vivi nella caccia. Questo vuol dire cattura, tortura e morte per migliaia di piccoli volatili vittime della crudeltà della lobby dei cacciatori”.

 

Secondo Zanoni la deroga della Regione Veneto (ma anche della Provincia di Trento e delle regioni Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e Marche) di consentire l’uso delle reti da uccellagione severamente vietate viola apertamente la Direttiva Uccelli (2009/147/CE) in quanto non prevede “altre soluzioni soddisfacenti”, l’esistenza di “condizioni rigidamente controllate” e “la selettività del prelievo”. Inoltre viene addirittura consentita la cattura dell’Allodola, specie classificata ”vulnerabile” e presente nella lista rossa degli uccelli nidificanti in Italia e in declino da 30 anni in tutta Europa. Altre specie catturate sono la Cesena, il Merlo, il Tordo bottaccio e il Tordo sassello.

 

Nonostante sulla caccia in deroga la Regione Veneto stia rischiando davvero grosso anche in termini di multe dall’Europa, con delibera n.1629 del 31/07/2012 la Giunta Zaia ha autorizzato ben 46 impianti a Vicenza, Treviso, Belluno, Padova, Verona e Venezia (la metà dei quali solo a Vicenza e Treviso) per la cattura di 16.000 uccelli senza specificare luoghi di cattura, numero di uccelli da catturare per specie, arco temporale di cattura – spiega Zanoni – E questo in barba al parere sfavorevole dato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA il 21/06/2012 alla cattura in deroga per la stagione 2012/2013”.

 

Ma in Veneto la cattura di uccelli da richiamo spesso sfocia in gravi violazioni perseguibili penalmente. Ad oggi risulta pendente un processo penale che vede coinvolti due dipendenti della provincia di Treviso e tre catturatori di uccelli. Un altro processo, conclusosi con condanne, si è tenuto alcuni anni fa per reati rilevati negli impianti di cattura della provincia di Vicenza, il tutto sempre grazie solo a saltuari controlli del Corpo Forestale dello Stato. “Ciò dimostra l’inefficacia dei controlli interni previsti dalla Regione e dalle province e la totale inesistenza di rigidi controlli previsti dall’art.9 della Direttiva Uccelli”, aggiunge l’Eurodeputato.

 

Per questo Zanoni chiede alla Commissione “come e quando interverrà per fermare questa attività esercitata con mezzi vietati che minaccia addirittura specie di uccelli migratori in declino e incluse nella lista rossa?”.

 

Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni

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