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Politica – Zanoni: “I russi non pagano e l’azienda veneta fallisce. Chissà se Ciambetti e Valdegamberi ne hanno parlato all’organizzazione russa che li ha spesati in Crimea”

“I committenti russi non pagano e l’azienda veneta chiude i battenti. Il caso è quello della Sech Costruzioni Metalliche di Refrontolo (TV), dichiarata fallita dal Tribunale di Treviso lunedì scorso dopo oltre 40 anni di attività e costretta a lasciare a casa diversi operai padri di famiglia. A dare il colpo di grazia è stato il mancato pagamento dei lavori per la costruzione del padiglione della Russia a Expo 2015, concluso oltretutto in anticipo sui tempi previsti”. Il consigliere regionale del Pd Andrea Zanoni nel rendere nota questa vicenda nota: “Visto che la scorsa settimana il presidente del Consiglio Ciambetti e i consiglieri Valdegamberi e Sandonà hanno fatto una gita in Crimea per incontri di affari, spesati dai russi, ovvero dalla All Russian Public Organization – Bussiness Russia, chissà se hanno trovato anche il tempo per chiedere ai loro amiconi russi i motivi del non pagamento di questa importante impresa veneta”.

La Sech, come altre aziende, ha fatto causa alla Russia sperando di riavere indietro quei soldi che attende da ormai un anno e mezzo, con la sentenza che dovrebbe arrivare a dicembre. “Le speranze, però, sono poche, come si legge anche dalle dichiarazioni del titolare che lamenta l’assenza di aiuto da parte della politica. Mi chiedo se dopo il fallimento di questa azienda di Refrontolo – continua Zanoni – ‘compaesana’ di Zaia dato che ha vissuto lì per diversi anni, a causa del bidone dei russi, il presidente della Regione Zaia e quello del Consiglio Ciambetti interverranno affinché i loro nuovi amici possano restituire il maltolto. Chissà come utilizzerà la Russia di Putin i 400mila euro non pagati ai trevigiani: forse in armi e munizioni da mandare in Crimea o per le gite dei consiglieri della Lega?”

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