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Politica – Zanoni (PD): “Unione Europea spina nel fianco per chi viola le regole. Cinque procedure di infrazione ancora aperte ma non c’è impegno per risolverle”

Venezia, 13 dic. 2018   – “Per fortuna che c’è l’Unione Europea che mette dei paletti importanti su ambiente, economia e diritti dei cittadini, anche se a volte con tempi troppo lunghi come per esempio sul consumo di suolo zero entro il 2050. È una spina nel fianco per chi non rispetta le regole e il Veneto ha aperte ben cinque procedure di infrazione tra le quali sulle discariche illegali, scarichi reflui, Pm10”. A ricordarlo è stato Andrea Zanoni, Consigliere regionale del Partito Democratico, in merito alla Relazione sulla conformità dell'ordinamento regionale agli atti normativi e di indirizzo dell’Unione europea votata ieri in Aula.

“La più importante violazione riguarda la Direttiva sulla qualità dell’aria, con riferimento al superamento dei valori-limite del Pm 10. Siamo già stati condannati una prima volta dalla Corte di Giustizia Europea il 19 dicembre 2012 perché facciamo respirare ai nostri cittadini aria inquinata e lo scorso 18 maggio è scattato un nuovo deferimento allo stesso organismo. La Corte tra poco emetterà la sentenza, se arriverà una nuova condanna, questa volta dovremo pagare sanzioni salatissime, si parla di un miliardo di euro. Nonostante l’Agenzia europea per l’ambiente abbia stimato 500mila morti premature l’anno a causa dello smog, di cui 80mila in Italia, il problema viene sottovalutato. Anche nell’ultimo bilancio ci sono poche risorse per misure poco efficaci, le stesse che vengono riproposte a ogni sessione. Incuranti che il limite dei 35 giorni annui di sforamento per le polveri sottili, in Veneto viene raggiunto già a primavera, siamo arrivati fino a quota 89. Il Piano Aria della Regione si è confermato inutile, se non addirittura confliggente con il  Piano Energia: si insiste sulle biomasse legnose anziché puntare veramente sul fotovoltaico, vera fonte rinnovabile senza effetti collaterali”.

“Un’altra procedura di infrazione – ha ricordato il Vicepresidente della Commissione Ambiente – riguarda la mancata tutela delle Zone speciali di conservazione. Lo scorso 30 luglio il ministro dell’Ambiente ha designato ben 96 Zcs, che venivano prima classificate come Sic (Sito d’interesse comunitario) utili a evitare degrado degli habitat della Rete Natura 2000, poi però a livello locale abbiamo questa situazione di degrado continuo. Come accade, a solo titolo di esempio, nel Montello, dove gli habitat ‘a prato stabile’ vengono progressivamente sacrificati sull’altare del dio Prosecco. Così non va, ed è per questo motivo che il Gruppo Pd ha votato in maniera convinta contro la Rendicontazione 95, la Relazione sulla conformità dell'ordinamento regionale agli atti normativi e di indirizzo dell’Unione europea”.

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