ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

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Politica – Zanoni (PD): “Mentre Zaia e la sua maggioranza perdono tempo con la naja, il Governo sottrae 13 milioni a Treviso, e ben 143,5 al Veneto, del Bando periferie. E la Lega continua a tacere”

Venezia, 6 set. 2018 – “Invece di perdere tempo con la naja obbligatoria, Zaia e la sua maggioranza battano i pugni sul tavolo per il Bando periferie. È assurdo che il Veneto perda tutti questi soldi”. È quanto dichiara Andrea Zanoni, Consigliere regionale del Partito Democratico, commentando l’audizione alla Camera di una delegazione dell’Anci che non ha portato i risultati sperati.

“Solo Treviso – ricorda il Vicepresidente della commissione Ambiente – dovrà rinunciare a 13 milioni per progetti varati dall’amministrazione Manildo e che rischiano di finire nel cassetto per chissà quanto tempo. La promessa di uno slittamento al 2020 è comunque inaccettabile e non è detto che poi le risorse arrivino davvero. È sbagliato dire che si sostituisce il finanziamento con lo sblocco dell’avanzo di amministrazione, perché questo avverrà gradualmente in cinque anni e non è una concessione, ma un obbligo derivante da una sentenza della Corte Costituzionale. L’esecutivo Lega-Cinque Stelle si conferma davvero il governo del cambiamento in peggio, ogni giorno di più. Quei soldi erano stati stanziati dal governo Gentiloni e le amministrazioni locali avevano già firmato la convenzione. Per Treviso è un colpo durissimo – continua Zanoni – visto che salteranno la riqualificazione di piazza Martiri di Belfiore di Santa Maria del Rovere, la pista ciclabile tra Santa Maria Del Rovere-Selvana-Fiera, il Parco Eolo a Selvana e il rinnovo degli impianti sportivi delle Acquette, solo per fare alcuni esempi. Ma è l’intero Veneto a essere penalizzato per un totale di 143,5 milioni: la Città metropolitana di Venezia perderà 40 milioni, 18 ciascuno gli altri capoluoghi di provincia. I sindaci sono giustamente sul piede di guerra e stiamo assistendo al paradossale duello Lega contro Lega”.

“Mancano solo pochi giorni al Milleproroghe: i parlamentari veneti, specialmente quelli di maggioranza, e la Regione facciano sentire la propria voce – l’invito conclusivo di Zanoni – affinché il Governo faccia un’altra marcia indietro, come già accaduto in altre occasioni”.

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