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Politica – Zanoni (PD): “Invece di fare il lacchè di Putin, Valdegamberi parli con i tatari perseguitati in Crimea e racconti la verità: l’export italiano è danneggiato dalle sanzioni russe”

Venezia, 24 ott. 2018 – “Anziché fare il lacchè di Putin e della sua politica di annessione, mascherando questo sostegno con la difesa degli interessi imprenditoriali italiani, Valdegamberi in Crimea parli con i perseguitati tatari che si sono opposti all’occupazione russa, ascolti i parenti delle persone torturate e uccise dai servizi di Mosca”.

Le affermazioni sono del consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni, che commenta così “la visita in Crimea, domani, del consigliere Stefano Valdegamberi il quale, in una nota, ha accusato la comunità internazionale ‘di violare i diritti di Mosca e di far perdere milioni di euro ai nostri imprenditori’”.

“Ricordo a Valdegamberi che finge di non sapere – esordisce il vicepresidente della Commissione Ambiente –  come le sanzioni introdotte dall’Unione Europea riguardino in realtà solo un numero limitato di azioni nei settori militare-industriale, energetico e di tecnologia e merci di doppio uso. Misure prese per fermare l’aggressione armata della Russia contro l’Ucraina, nonché il tentativo del Cremlino di annettere la Crimea, una parte del territorio dell’Ucraina che è uno Stato sovrano e indipendente”.

“In realtà – aggiunge l’esponente dei Democratici – le perdite subite dalle imprese italiane  dipendono da Putin. È la Russia, infatti che ha introdotto delle insensate contro sanzioni, danneggiando così l’export italiano nel settore agro-alimentare, come carne, pollame, legumi, frutta, formaggi e salumi. Ma se analizziamo le nostre esportazioni di questi prodotti, vediamo che le perdite sono assolutamente non percepibili dall’economia italiana, considerando la crescita eccezionale verso altri Paesi esteri”.

“Questa stima è anche confermata da parte dell’Ice (Istituto per il commercio con l’estero) – continua il consigliere Dem – che nel rapporto annuale del 2016, accerta che ‘considerando specificamente i prodotti italiani colpiti dall’embargo russo, la flessione delle loro esportazioni complessive ammonta a circa 151 milioni di euro nel biennio 2014-15’. Una percentuale irrisoria sul totale dell’export italiano verso la Russia che, nello stesso periodo, ammontava a oltre 16 miliardi di euro”.

“Se Valdegamberi, nonostante tutto, vuol fare propaganda per il Cremlino è libero di farlo, perché siamo in democrazia – conclude Andrea Zanoni –  Ma almeno non racconti frottole”.

 

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