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Pedemontana: interrogazione di Zanoni, Pigozzo e Zottis (PD): “Gli annunci ad effetto non bastano, Zaia risponda ai rilievi della Corte dei Conti”

 

Venezia, 17 maggio 2017

“Zaia risponda ai rilievi della Corte dei Conti sullo stato di realizzazione della Pedemontana, visto che anche nell’ultima lettera, del 10 maggio, sono state evidenziate omissioni e violazioni di leggi statali e comunitarie. Gli annunci e gli effetti speciali non bastano”. A dirlo è il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni primo firmatario di un’interrogazione a risposta immediata sottoscritta anche dai colleghi Bruno Pigozzo e Francesca Zottis.

“Le criticità non sono una ‘cosa nuova’ ma risalgono addirittura allo scorso 6 ottobre. Da allora la Regione avrebbe dovuto comunicare entro sei mesi le contromisure adottate per rispondere ai rilievi della magistratura contabile. Però questo non è avvenuto. E, visto che nella nota si fa riferimento a un ‘potenziale danno erariale’ addebitabile alle amministrazioni inadempienti, c’è poco da stare tranquilli”.

Sono 13 i punti critici messi in evidenza dalla Corte dei Conti, dal closing finanziario affrontato con risorse pubbliche e in contrasto con i principi dei ‘project’, alle previsioni dei flussi di traffico e ai mancati pagamenti agli espropriati. Ma a destare particolare preoccupazione è il punto numero 4. “Qua viene messo in discussione l’atto aggiuntivo, oggetto della variazione di bilancio con l’introduzione della Zaia Tax, poi ritirata, ma non solo. I magistrati contabili fanno presente come i contributi pubblici in conto capitale ammontino a 915 milioni di euro mentre quelli in conto esercizio superino i 7 miliardi di euro. E fa esplicitamente riferimento al rischio di ‘violazione dei consolidati principi comunitari’, snaturando l’originario rapporto che prevedeva l’eliminazione dei pedaggi, un canone per il privato, i pedaggi alla Regione con trasferimento del rischio al pubblico”, sottolinea lo stesso Zanoni.

“Tutti i rilievi devono trovare risposta prima possibile anche per evitare di andare incontro a un danno erariale – conclude l’esponente dem – Perciò ci auguriamo che almeno questa volta il presidente Zaia si degni di rispondere alla Corte e faccia definitiva chiarezza sullo stato di realizzazione della Pedemontana”.

 

 

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