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Oggi riapre la caccia in Veneto e le associazioni ambientaliste si mobilitano con importanti azioni legali e di protesta.

Manifestazione contro l’ennesimo tentativo del Consiglio Regionale di approvare la legge salva-bracconieri e ricorso al TAR

Oggi 1 settembre, in tutto il Veneto riparte la caccia con la cosiddetta “preapertura” che consentirà di sparare, in deroga alla data di apertura fissata per il prossimo 19 settembre, a Merlo, Tortora, Ghiandaia, Gazza, Cornacchia e Cornacchia grigia. Si tratta dell’ennesimo regalo della giunta Zaia, ai 45.000 cacciatori veneti, di ben sette giornate in più di caccia nel solo mese di settembre. La stagione venatoria, salvo ulteriori “regalie”, cesserà il 31 gennaio del 2011.

Il calendario venatorio del Veneto, approvato con delibera 1730 del 29 giugno scorso, consente di cacciare, come sottolineato anche dall’ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale –  numerose specie di uccelli in fase di migrazione prenuziale (come accade per il Germano reale, la Folaga, la Cesena ed i Tordi), altre addirittura in periodo di riproduzione (come accade per il Colombaccio e la Starna), altre che attualmente si trovano in uno stato di conservazione sfavorevole e che pertanto dovrebbero essere protette(per esempio il Moriglione, la Pernice rossa, la Coturnice, la Pavoncella ed il Combattente). Tuccio ciò risulta a nostro avviso in palese contrasto con l’articolo 42 della Legge Comunitaria approvata dal Parlamento lo scorso 12 maggio 2010, legge di recepimento della “Direttiva Uccelli”, per questo motivo la LAC con LAV, ENPA, WWF, LIPU e LEGAMBIENTE a breve impugnerà il calendario venatorio al TAR del Veneto. Purtroppo i regali ai cacciatori non finiscono qui, il Consiglio Regionale del Veneto giovedì 9 e venerdì 10 farà un nuovo tentativo per approvare la legge sulla caccia in deroga ai piccoli uccelli migratori insettivori protetti dalle leggi nazionali e comunitarie (Pispola, Fringuello, ecc.). Questa legge sarebbe meglio definirla la “legge salva-bracconieri” perché di fatto consentirebbe quello che in tutte le altre regioni viene definito bracconaggio, ovvero l’abbattimento di specie protette, un reato punito penalmente dalle sanzioni previste dalla legge quadro sulla caccia (art. 30 della L.157/92). Per contrastare questo ennesimo tentativo di approvare il “Lodo Zaia”, lo potremmo chiamare così perché di fatto da l’immunità ai “cacciatori in deroga” dal reato di bracconaggio, LAC, LAV, ENPA, LIPU e molte altre associazioni hanno organizzato una manifestazione di protesta per venerdì 10 settembre davanti palazzo Ferro Fini (ritrovo in stazione dei Treni a Venezia alle ore 9.00, ritrovo alle 9.30 davanti il Consiglio Regionale a Palazzo Ferro Fini, info Renzo 348 9952822 o Massimo 320 4077439). Contro il Far West delle doppiette in Italia ed in Veneto sabato 18 settembre LAV, LAC, OIPA, ENPA, Animalisti Italiani, No alla Caccia e L.I.D.A hanno organizzato, sempre a Venezia, anche una manifestazione nazionale contro la caccia. Andrea Zanoni – Presidente LAC Lega Abolizione Caccia – Sez. Veneto

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