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Non sprechiamo i fondi Ue per l’alluvione in Veneto

Andrea Zanoni invita Zaia a non sprecare i fondi Ue per l’alluvione del Veneto.  “Seguire le regole per evitare di dover restituire i soldi a Bruxelles come successo nel 2002”.
“Che i fondi Ue per l’alluvione dello scorso Novembre vengano davvero utilizzati per riparare i danni”, è il commento di Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, alla notizia del quasi sblocco di circa 20 milioni del Fondo europeo di solidarietà per le catastrofi naturali. “Troppo spesso in Italia gli aiuti finiscono a chi di aiuto non ha davvero bisogno o per finanziare progetti che non centrano nulla con la ricostruzione”, attacca Zanoni.
Proprio ieri il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani ha dichiarato che Bruxelles è vicina alla decisione finale sullo stanziamento di circa 20 milioni al Veneto. Si tratta di risorse del Fondo europeo di solidarietà per le catastrofi naturali che può coprire al massimo il 2,5% dei danni totali. “Si tratta di un ammontare importante ma ben lontano dalle mirabolanti cifre fatte in Regione all’indomani dell’alluvione”, afferma Zanoni, che sottolinea “l’importanza dell’esistenza di un meccanismo di solidarietà europeo in grado di aiutare in caso di disastri naturali”.

“Adesso cerchiamo di non sprecare questi fondi destinandoli a scopi diversi da quelli per cui sono stanziati”. Zanoni spiega che “il Fondo europeo di solidarietà può coprire solo le spese fatte per il primo intervento, ad esempio il riprestino dell’elettricità, della rete idrica e fognaria, trasporti e telecomunicazioni, sanità ed istruzione, eventuali alloggi temporanei e ripulitura delle zone danneggiate”. Insomma, prosegue Zanoni, “non bisogna usare questi soldi per fare dei regali agli amici degli amici, altrimenti, come già successo per gli aiuti di Stato stanziati per le calamità del 2002, Bruxelles esigerà la restituzione dei finanziamenti”. In quell’occasione, la Corte di Giustizia Ue aveva dichiarato illegittimi gli aiuti concessi dall’Italia a varie regioni colpite da calamità naturali, compreso il Veneto, perché questi aiuti eccedevano i reali danni.

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