ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

Cerca

No all’inceneritore di Ca del Bue (VR)

Continuano a chiamarlo “termovalorizzatore” ma ormai non ci crede più nessuno. Quello di Ca del Bue è e sarà sempre un “inceneritore”, un posto dove i rifiuti vengono bruciati a tonnellate con conseguente immissione nell’atmosfera di microparticelle pericolose per l’ambiente e soprattutto per la salute. È davvero questo che vogliamo per Verona e i veronesi? La risposta è No.
Ieri centinaia di cittadini hanno manifestato per l’ennesima volta contro questo inceneritore e per il diritto a difendere la propria vita.

Ancora nel 2011, purtroppo, si ricorre a strutture e metodologie preistoriche per smaltire i rifiuti, visti ancora come qualcosa da buttare, bruciare o seppellire mentre in altri Paesi diventano addirittura una risorsa. In altri Paesi si parla di riciclo, compostaggio e ciclo di rifiuti zero. A Verona, invece, i cittadini sono costretti a una battaglia dopo l’altra per evitare l’ennesimo scempio che le autorità locali vogliono imporre dall’altro. Sono d’accordo con i comitati, quando dicono che bisognerebbe invece “trasformare i problemi in opportunità”.
Alla autorità veronesi non è bastato il No dei cittadini e gli studi scientifici che attestano i danni alla salute di questi inceneritori. Per loro la struttura di Ca del Bue deve ripartire a tutti i costi. Fortunatamente l’impegno di associazioni e comitati ha tenuto alta la soglia di allerta dell’opinione pubblica veronese e rallentato il procedimento di attivazione dell’inceneritore. Ma purtroppo non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
“I rifiuti vanno smaltiti in qualche modo€”, obiettano i pro inceneritore. Diceva lo stesso chi credeva nel sistema Tolemaico. Un simile appiattimento alla soluzione più immediata denota, oltre una politica senile, un’assoluta miopia di soluzioni. La gestione del ciclo di rifiuti non è un problema solo in Veneto, bensì in tutta Italia. Anni e anni di inerzia e miopia, appunto, hanno fatto si che il problema si gonfiasse sempre più, fino a diventare vere e proprie emergenze sanitarie.
È arrivata l’ora di cambiare prospettiva, di affrontare il problema con un approccio degno di questo secolo, e questo approccio non è di certo l’incenerimento dei rifiuti bensì il riciclo totale dei rifiuti tramite impianti come quello di Vedelago, in provincia di Treviso, dove tutto viene recuperato e trasformato in materia prima. Purtroppo la costruzione del cosiddetto termovalorizzatore di Ca del Bue non va in questa direzione, tutt’altro. “Il problema di un inceneritore deve essere l’opportunità per proporre soluzioni innovative sul trattamento dei rifiuti”, sostengono i comitati. Peccato che il Comune di Verona non la pensi allo stesso modo.

Condividi

Consulta l'archivo per mese ed anno

Ultimi comunicati stampa