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Nitrati, Roma non rispetta le Direttive europee.

Zanoni: «Il Ministro Catania mette a rischio i finanziamenti comunitari per l’agricoltura»

Il Decreto Sviluppo demolisce la Direttiva Nitrati del 1991, facendo rischiare all’Italia una nuova procedura d’infrazione e mettendo in forse i fondi europei per l’agricoltura. L’eurodeputato Andrea Zanoni: «Il Ministro dell’agricoltura Mario Catania eviti di farsi campagna elettorale con norme anti europee. Porterò la questione davanti alla Commissione europea»

 

Nella norma di conversione del Decreto Sviluppo un articolo, risultato di un emendamento presentato dal senatore del Pdl Enzo Ghigo, rimanda di un anno intero l’attuazione della Direttiva europea “Nitrati” del 1991. La normativa comunitaria impone limiti all’impiego dei fertilizzanti azotati in agricoltura, ovvero i liquami provenienti dagli allevamenti, per arginare l’inquinamento delle falde e dei corsi d’acqua.

 

Il 23 gennaio, l’eurodeputato e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare, Andrea Zanoni (IdV) ha portato la questione all’attenzione del Ministro delle Politiche Comunitarie Enzo Moavero Milanesi a Bruxelles: «In quell’occasione ho sottolineato che l’Italia sta nuovamente snobbando le indicazioni Europee pur avendo già 26 infrazioni ambientali aperte. Con l’articolo approvato, il Ministro Catania espone il Paese al rischio che scatti una nuova procedura dell’Unione Europea e che vengano bloccati i fondi per gli agricoltori italiani».

 

Legambiente è intervenuta sulla questione annunciando di voler denunciare la violazione del diritto comunitario alla Commissione europea. L’associazione ambientalista ha sottolineato che il problema dell’impiego dei fertilizzanti azotati riguarda in particolare la Pianura Padano Veneta, dove le acque superficiali e di falda risentono dei carichi di azoto dovuti allo spargimento dei liquami nei campi, sostanze che provengono dagli allevamenti intensivi.

 

«È assurdo mettere a rischio i contributi europei per gli agricoltori per favorire quelle poche aziende che non si sono ancora messe in regola con la legge – ha spiegato Zanoni – Il Ministro Catania, capolista dell’Udc in Veneto, non faccia campagna elettorale con queste norme anti europee, che oltre ai mancati finanziamenti all’agricoltura, faranno scattare sanzioni che dovranno essere pagate da tutti i cittadini ed avranno effetti deleteri sulle falde acquifere minacciate dai nitrati». 

 

A causa di ciò, In Veneto i finanziamenti all’agricoltura potrebbero essere tagliati in una misura che andrebbe dai 10 ai 50 milioni in meno sui 400 erogati dall’Europa ogni anno. A maggior ragione dopo che il 16 gennaio il Commissario europeo all’Ambiente Janez Potocnik ha dato 5 giorni di tempo all’Italia per adeguarsi ai limiti stabiliti dall’Europa in materia di reflui da stalle e nitrati.

 

L’Europa è molto chiara in materia di nitrati: sono tollerati 170 chili di azoto da liquami animali per ettaro nelle zone definite vulnerabili per la presenza di falde acquifere e 340 chili per ettaro per le aree ordinarie. Il Decreto Sviluppo ha previsto, invece, la soglia massima di 340 ovunque, fino alla ridefinizione delle aree da parte delle Regioni.

 

E proprio tra le Regioni, si è distinta l’Emilia Romagna. «Mi complimento con l’Emilia Romagna che ha deliberato la conferma delle proprie aree vulnerabili e che non applicherà il Decreto per non far rischiare multe a carico dei propri cittadini – ha concluso Zanoni – Visto che il Ministro non ha intenzione di fare retro marcia, sto preparando con i miei esperti un’interrogazione da presentare alla Commissione europea. L’Italia è già stata oggetto di una procedura d’infrazione nel 2008 per la concentrazione di azoto nei terreni. Se si continua su questa strada il Ministro Catania ci farà fare il bis»

 

Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni
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