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Miteni, Guarda (Amp) e Zanoni (Pd): “Le pretese avanzate con il ricorso al Tar sono vergognose. Segua esempio DuPont”

“Quando un’azienda si insedia in un territorio dovrebbe avere prioritariamente rispetto e cura dei padroni di casa che sono i cittadini di quell’area. Basti pensare a realtà come la DuPont che, alla luce dell'inquinamento da Pfas e della class action nei suoi confronti, ha pagato di tasca propria le azioni di verifica e tutela ambientale e sanitaria, arrivando poi al patteggiamento e ad un risarcimento di ben 680 milioni di dollari a beneficio dei cittadini americani colpiti. E’ invece triste e vergognoso che Miteni attacchi continuamente gli enti pubblici che si stanno occupando delle attività di caratterizzazione e bonifica dei terreni”.

A dirlo i consiglieri regionali Cristina Guarda (Amp) e Andrea Zanoni (Pd), alla luce del ricorso presentato al Tar del Veneto dalla Miteni e con il quale avrebbe quantificato in 98,5 milioni di euro i danni causati dagli interventi di Regione, Comune e Arpav.

“Se Miteni ritiene di essere danneggiata non si rifaccia sugli enti pubblici e dunque sui cittadini già danneggiati dall’inquinamento, ma su chi nel passato gestiva il sito produttivo e ha causato una contaminazione di cui Miteni dice di non saper nulla”.

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