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Mestrinaro, Zanoni avvisa Zaia: «Se da l’ok lo denuncio alla Commissione europea»

Le famiglie della frazione della Bertoneria di Zero Branco (TV) accolgono l’eurodeputato Andrea Zanoni in via Sant’Antonio davanti ai mostri di cemento della Mestrinaro dove la Giunta regionale dovrebbe autorizzare il centro per il trattamento di rifiuti speciali tra i campi del radicchio rosso IGP e le case delle famiglie della Bertoneria.

 

L’altro giorno, l’eurodeputato Andrea Zanoni ha incontrato in via Sant’Antonio a Zero Branco (TV) una settantina di persone radunate in strada. Ad accogliere Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo c’erano nonni ultraottantenni, mamme con bambini, casalinghe,  padri di famiglia, giovani ed il Sindaco di Zero Branco Mirco Feston. L’incontro è avvenuto davanti ai mostri di cemento della ditta Mestrinaro che sta attendendo il via l’autorizzazione della Giunta veneta per realizzare l’impianto di trattamento di rifiuti speciali.

 

Dopo la presentazione del progetto della Mestrinaro, per due volte la Commissione Valutazione Impatto Ambientale (VIA) e poi la Giunta Regionale del Veneto, prima con il Governatore Galan e poi con Zaia, hanno autorizzato il trattamento di rifiuti speciali in mezzo ai campi del radicchio rosso IGP nel centro abitato della Bertoneria.

 

Per ben due volte il Consiglio di Stato, su ricorso dei comitati e del Comune, ha dichiarato illegale l’autorizzazione della Giunta Regionale. Ora la ditta ripresenta per la terza volta il progetto e la Commissione VIA ha dato parere favorevole.

 

L’Eurodeputato Zanoni ha affermato: «È una vicenda inquietante. Siamo di fronte ad un accanimento contro questo paesino di campagna e contro le famiglie che ci abitano. I cittadini e il Sindaco sono arrabbiati, avviliti, increduli. La battaglia dura da molti anni ma loro non sono rassegnati e io sono al loro fianco. È una guerra per la legalità: è scandaloso che siano stati eretti capannoni in cemento armato, del tutto abusivi, da migliaia di metri cubi alla faccia delle leggi e che il TAR abbia sospeso l’ordinanza di demolizione dei capannoni emessa dal Sindaco».

 

A febbraio 2012 il Comune di Zero Branco ha emesso ordinanza (la n. 1/2012) con la quale intimava alla ditta di demolire i capannoni costruiti grazie all’autorizzazione regionale poi annullata dal Consiglio di Stato.

«In veste di Relatore della nuova Direttiva VIA 2011/92/UE al Parlamento europeo, farò di tutto per arrivare a un accordo utile a inserire la previsione che i tecnici della Commissione VIA siano indipendenti e che non possano più esservi dei conflitti di interessi palesi come gli attuali che ho denunciato con un’ interrogazione – ha aggiunto Zanoni –

 

Se da un lato abbiamo un’azienda che ha già avuto problemi con la giustizia e che vuole perseverare contro tutti e tutto, in primis contro la legge, dall’altra siamo di fronte alle autorità regionali che calpestano ripetutamente le sentenze dei giudici del Consiglio di Stato. Se Zaia autorizzerà ancora l’inautorizzabile sappia che troverà sulla sua strada il sottoscritto che non esiterà un minuto a denunciare la Giunta regionale alla Commissione europea che da tempo è ben informata su cosa accade in Veneto in tema di ambiente, leggi violate, conflitti d’interesse in seno alla

Commissione per la Valutazione Ambientale della Regione Veneto».

 

Questa, infatti, sarebbe la terza inosservanza del verdetto emesso dal Consiglio di Stato. «Se per l’ennesima volta si facesse finta che i giudici non si siano pronunciati, la questione diventerebbe gravissima oltre che inquietante – ha concluso l’eurodeputato – Non sarebbe più una vicenda da sottoporre alla giustizia amministrativa, ma si dovrebbe investire direttamente la Procura della Repubblica. Qui qualcuno vuole l’impossibile, l’irragionevole e l’illegale: non si possono autorizzare attività come queste quando la falda acquifera si trova a due metri dal piano campagna e tutti i residenti estraggono l’acqua da pozzo dalla stessa falda dove sorgono i capannoni abusivi della Mestrinaro. Il sindaco Mirko Feston ha ragione quando sottolinea come non si possa arrivare ad un accordo con la Feneal-UIL e la Filca-CISL, l’azienda e la Provincia sul fronte occupazionale perché non c’è alcun accordo che tenga di fronte alla evidente violazioni delle leggi».

 

BACKGROUND

 

La Regione Veneto con una delibera del 2010 (la n.100) aveva approvato il progetto della ditta Mestrinaro per la realizzazione di un nuovo impianto di trattamento rifiuti speciali a Zero Branco (TV). La delibera è stata successivamente annullata dalla sentenza del Consiglio di Stato del 28 dicembre 2011 (la n. 1082/2011) e in data 28 febbraio 2012 il comune di Zero Branco ha emesso ordinanza (la n. 1/2012) con la quale intimava alla ditta di demolire i capannoni costruiti grazie alla delibera Regionale poi annullata dal Consiglio di Stato.

 

Contro questa ordinanza Mestinaro proponeva ricorso al TAR Veneto il quale il 6 giugno 2012, ha sospeso l’efficacia dell’ordinanza di demolizione, come convenuto anche con la difesa del Comune, in attesa del procedimento della Regione per rivedere per l’ennesima volta il progetto.

 

In data 3 febbraio 2012 la Provincia di Treviso intervenne con un sopralluogo accertando che la ditta Mestrinaro aveva già ricevuto rifiuti grazie all’autorizzazione regionale annullata con sentenza del Consiglio di Stato e in data 13 aprile 2012 apriva un procedimento per riportare alla legalità l’impianto, chiedendo un piano di allontanamento rifiuti non conformi.

 

La Ditta Mestrinaro provvedeva in parte conferendo i rifiuti presso la Discarica CO.VE.RI. s.c.a.r.l. di Silea (TV) ma, come risulta testualmente da una comunicazione della Mestrinaro alla Provincia di Treviso, datata 22 giugno 2012, questa operazione rappresenta una difficoltà per quanto riguarda i rifiuti cod. CER 19 13 02 Rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, in quanto il loro allontanamento comporterebbe “un costo stimabile di oltre 700.000 Euro. Detto costo è oggi insostenibile per la scrivente azienda stante il noto momento di gravissima crisi economica e creditizia”.

 

Il 19 novembre 2012 la Provincia con decreto n. 684/2012, all’articolo 3 ha autorizzato la ditta a trattare i rifiuti di cui al codice  “CER 19 13 02 rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni”, limitatamente al quantitativo di rifiuti già presenti in impianto e ricevuti in forza alla Delibera della Giunta Zaia n. 100/2010, ora annullata con sentenza del Consiglio dello Stato del 28 dicembre 2011.

 

Il 16 gennaio la Commissione VIA della Regione Veneto ha dato l’ennesimo parere positivo all’ennesimo progetto presentato dalla Mestrinaro. Si tratta del terzo parere positivo rilasciato dalla Commissione VIA che evidentemente non vuole tenere conto delle due precedenti sentenze del Consiglio di Stato che hanno annullato altrettante delibere della Giunta Regionale del Veneto che si basavano su tali pareri.

 

 

Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni

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