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L’ISPRA dice no anche alla legge della Regione Veneto sull’addestramento dei giovani cani da caccia

La Regione Veneto ha approvato una legge che consente l’allenamento dei cani da caccia tutto l’anno, mettendo a rischio mammiferi e uccelli. L’ISPRA risponde ad un quesito dell’Eurodeputato IdV Andrea Zanoni: «L’allenamento dei giovani cani da caccia tutto l’anno determina una mortalità aggiuntiva alla fauna selvatica. Porterò la legge veneta davanti  alla Commissione Europea»

 

Il 2 agosto scorso, il Consiglio Regionale Veneto, con un colpo di coda estivo, ha approvato le “Norme regionali in materia di giovani cani” per disciplinare il movimento di giovani cani al fine di favorire il loro benessere. L’Eurodeputato IdV Andrea Zanoni ha scritto all’ISPRA (Istituto superiore per la Ricerca Ambientale) per conoscere il parere dell’Istituto tecnico scientifico dello Stato sulla legge in questione che ha risposto definendo la nuova legge veneta “decisamente criticabile”.

 

La Regione Veneto non ha richiesto all’ISPRA alcun parere preventivo sul testo normativo in questione, anche se avrebbe dovuto farlo in base alle Legge nazionale sulla caccia 157/1992. L’articolo 7 della 157/92, infatti, impone che l’ISPRA (ex INFS) operi “quale organo scientifico e tecnico di ricerca e consulenza per lo Stato, le Regioni e le Province”. Interpellato invece dall’Onorevole Zanoni, l’Istituto ha immediatamente premesso che la legge ha dei contenuti decisamente criticabili (cfr. allegato).

 

Nel parere dell’ISPRA con oggetto “Legge regionale del Veneto – Norme regionali in materia di giovani cani”, datato 22 agosto 2012, si legge che “l’allenamento e l’addestramento dei cani da caccia, indipendentemente dalla loro età, durante il periodo riproduttivo di uccelli e mammiferi selvatici determina un evidente e indesiderabile fattore di disturbo, in grado di determinare in maniera diretta o indiretta una mortalità aggiuntiva per le popolazioni faunistiche interessate. Questa attività andrebbe consentita solo nel periodo che precede l’apertura della caccia in forma vagante, in ogni caso mai prima dei primi di settembre ed escludendo quindi i mesi che vanno da febbraio a agosto”.

 

La distinzione che fa la nuova legge veneta tra giovani cani, tra l’altro senza precisare cosa si intenda per “giovani”, e adulti risulta secondo l’ISPRA “contraddittoria e tecnicamente incongruente: tendenzialmente sono proprio i cani giovani privi di addestramento a risultare più impattanti”.

 

Andrea Zanoni, Europarlamentare IdV e vice Presidente dell’intergruppo per il Benessere degli animali al Parlamento Europeo ha affermato: «Con il trucchetto dei giovani cani, la Regione, grazie ad un progetto di legge della Lega, ha fatto l’ennesimo regalo ai cacciatori. Porterò la questione di fronte alla Commissione europea perché con questa legge si viola in modo chiaro e palese, anche a fronte dell’autorevole parere dell’ISPRA, la Direttiva “Uccelli” 2009/147/CEE che vieta di disturbare, danneggiare e distruggere la fauna con particolare riferimento ai pulcini, cuccioli e nidi nel periodo della riproduzione. Con la legge veneta, accadrà infatti che si potranno allenare i cani da caccia per 365 giorni l’anno, anche in primavera quando mammiferi e uccelli sono in pieno periodo riproduttivo con i pulcini e i cuccioli dipendenti dai genitori, mettendo a rischio la loro sopravvivenza, nonché le uova nei nidi. Inoltre è gravissimo il fatto che l’attività sia consentita anche nelle Zone di Protezione Speciale e nei Siti di Importanza Comunitaria della Rete Natura 2000, dove l’Europa impone la massima tutela per la fauna».  

      

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