ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

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La LAC si costituirà parte civile contro il cacciatore che ha sparato al proprio cane da caccia sfiorando un agricoltore.

Zanoni (LAC): “Le campagne fortemente urbanizzate e i politici locali mettono a rischio i cittadini e la natura”.

Mercoledì scorso, a Tezze di Vazzola, nelle campagne del Trevigiano,  un cacciatore (C.B., 70 anni di Vazzola) spazientito perché il proprio  cane da caccia non ritornava al suo richiamo gli ha sparato uccidendolo all’istante, sfiorando con la rosa dei pallini un agricoltore 35enne, Michele Rizzo di San Polo di Piave (TV), che stava potando le piante del suo vigneto.

L’agricoltore ha avvertito immediatamente i carabinieri che dopo essere arrivati sul posto hanno proceduto alla perquisizione dell’abitazione del cacciatore sequestrando 14 fucili ed una pistola, tutte armi legalmente detenute. Il cacciatore è stato denunciato per i reati relativi a: uccisione e maltrattamento di animali, esplosioni pericolose e ingiurie. “Speriamo che il Questore gli ritiri immediatamente la licenza di caccia, la LAC comunque si costituirà parte civile contro questo individuo che in pochi attimi ha commesso una serie di atti incivili sanzionati penalmente, dimostrando inoltre che è falso che tutti i cacciatori amano il proprio cane che in questo caso è stato considerato alla stregua di un oggetto che non funziona ed è quindi da buttare alla svelta”. Così Andrea Zanoni, presidente della LAC del Veneto sui fatti di Tezze di Vazzola. “Oggi è accaduto ad un cane colpevole solo di voler correre libero in un vigneto, domani potrebbe accadere ad una persona o peggio ad un bambino – ha proseguito Zanoni. Solo due giorni prima dell’episodio di Vazzola, ad Arezzo un cacciatore ha ucciso un ignaro cercatore di funghi. Da settembre in Italia si sono verificati incidenti di caccia con ben 19 morti: 18 cacciatori ed un civile. Gli incidenti di caccia con feriti sono stati ben 40 tra i quali 31 cacciatori e 9 civili, compreso un bambino alla fermata dell’autobus. Il territorio fortemente urbanizzato del Veneto imporrebbe una legge per il divieto di caccia in tutta la pianura dove se si considerano le distanze di sicurezza da strade e case è difficile trovare un’area utile per la caccia. Purtroppo il codice civile consente ai cacciatori di entrare nei terreni altrui senza rispettare la proprietà privata e cosi’ si sentono padroni in casa d’altri, spesso lasciandosi andare ad atti incivili ed arroganti, bisognerebbe quindi eliminare questa eccezione alla proprietà privata abolendo finalmente l’articolo 842 di questo codice come ha proposto il Ministro Brambilla. Va inoltre ricordato che ci sono troppi cacciatori che avendo preso la licenza prima del 1977 non hanno mai sostenuto uno straccio di esame. L’accesso libero dei cacciatori nelle proprietà altrui, ridicole distanze di sicurezza dalle case, licenze di caccia rilasciate senza esami, possibilità di detenere armi da caccia senza limiti, caccia in deroga agli uccelli protetti in violazione delle norme europee, sono fatti che dimostrano quanto i politici siano complici di questa situazione legiferando da sempre a favore di questa lobby e a scapito dei cittadini e della natura.” LAC Lega Abolizione Caccia – Sezione del Veneto – via Cadore, 15/C int.1 – 31100 Treviso Info: 347 9385856 email: lacveneto@ecorete.it – web: www.lacveneto.it

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