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ZANONI

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La denuncia di Zanoni (PD): “412 interrogazioni senza risposta, il 30% del totale. La Giunta continua a violare il regolamento, grave mancanza di rispetto per opposizione e cittadini”

Venezia, 25 giugno 2019

“Ci sono 412 interrogazioni scadute, una su tre non trova risposta entro i termini di regolamento: è una grave mancanza di rispetto nei confronti delle minoranze e del loro lavoro. Non stiamo chiedendo che fine hanno fatto i 49 milioni di euro della Lega o di risolvere il mistero di Atlantide”. A sollevare nuovamente il caso è Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico, che durante la seduta odierna, è intervenuto sul tema ai sensi del regolamento. 

 

“Sono state depositate 1544 interrogazioni e praticamente il 30% del totale, ovvero 412, è inevaso; ben 96 mi vedono come primo firmatario. È una presa in giro, sono questioni importanti come lavoro, salute, disservizi della sanità, inquinamento dell’acqua, distruzione habitat e biodiversità, consumo di suolo, pesticidi, emissioni cancerogene in atmosfera, tutela degli anziani. Siamo di fronte alla violazione di ben tre articoli del regolamento: 111, 114 e 115. Già l’8 novembre 2016 avevamo sollevato ufficialmente il problema con un’interrogazione del gruppo consiliare sulle mancate risposte entro i termini di legge; ci fu replicato che la Giunta avrebbe migliorato sia in tempistica che in numero di risposte. Invece non è cambiato niente”, protesta Zanoni.

 

“Per intervenire in maniera più incisiva, lo scorso settembre abbiamo anche presentato un progetto di legge, di cui sono primo firmatario, sulla istituzione della commissione di garanzia statutaria prevista dal regolamento, articolo 62, e dopo sei anni non ancora istituita. È l’unico strumento che non è stato attuato ed è indispensabile per una corretta applicazione della Carta fondamentale del Veneto: lo Statuto. A maggior ragione da quando la Giunta per il regolamento ha deciso di comprimere le prerogative dei consiglieri, in particolare sull’attività ispettiva. Sono passati nove mesi da quando abbiamo depositato il nostro progetto, un periodo sufficiente per fare un figlio, ma non per discutere un Pdl nella commissione consiliare competente. Chiediamo rispetto per le minoranze e per tutti i cittadini veneti. È un affronto anzitutto a loro, che si rivolgono a noi consiglieri per avere risposte sulle gravi e ripetute mancanze di chi governa la Regione. Ho chiesto al presidente del Consiglio di tutelare le prerogative dei consiglieri, finora non ha adempiuto al ruolo che gli compete”.

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