Il Commissario Ue all’Ambiente risponde all’eurodeputato Andrea Zanoni: la discarica di Padernello di Paese non è tra quelle contestate all’Italia perché Bruxelles non ne era a conoscenza. Zanoni: “Adesso le autorità europee ed italiane costringano i responsabili a pagare per l’inquinamento causato”
“La Commissione non è informata sulla discarica dismessa in Via Veccelli, nel comune di Padernello di Paese (in provincia di Treviso). Questo è il motivo per cui per cui la suddetta discarica non rientra nella procedura di infrazione n. 2003/2077, riguardante numerose discariche abusive in tutta Italia. La Commissione chiederà al governo italiano di fornire informazioni sulla discarica in modo da assicurare l’osservanza del diritto UE applicabile”. E’ la risposta del Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik all’interrogazione di Andrea Zanoni, sulla discarica dismessa a Padernello di Paese (TV). Zanoni: “Adesso che la Commissione europea è stata informata dei fatti mi auguro che obblighi le autorità italiane ad applicare il principio di “chi inquina paga” previsto dall’art. 191 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea”.
Zanoni aveva denunciato a Bruxelles la discarica dismessa a Padernello di Paese (TV), in via Veccelli e gestita in passato da Servizi Ecologici Veneti (SEV) S.r.l., ora fallita. L’impianto era classificato in origine come discarica per rifiuti inerti ma, in un secondo tempo, alla Società è stata rilasciata l’autorizzazione allo smaltimento di rifiuti di amianto, poi sospesa nel 2001 per irregolarità gestionali.
“Oggi il Commissario Ue all’Ambiente ci dice sostanzialmente che questa discarica non è stata inserita tra quelle prese in considerazione ai fini del deferimento del 24 ottobre 2012 dell’Italia alla Corte di Giustizia UE (procedura d’ infrazione 2003/2077) per la mancata attuazione della sentenza della Corte stessa del 26 aprile 2007 (causa C-135/05), solo perché non ne era a conoscenza – aggiunge l’eurodeputato – Il che lascia presagire che anche questa discarica costituisce un chiaro illecito italiano delle direttive comunitarie sulla gestione dei rifiuti”.
“Restando in attesa della risposta delle autorità italiane, m auguro che i responsabili dell’inquinamento generato da questa discarica dismessa siano finalmente costretti a pagare per quanto fatto all’ambiente e agli abitanti della zona”, conclude Zanoni.
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