ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

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Italia messa in mora per le galline ovaiole in batteria

Bruxelles, 26-01-2012

La Commissione europea manda una lettera di messa in mora all’Italia per il mancato rispetto del divieto degli allevamenti avicoli intensivi entrato in vigore il 1 gennaio 2012.
Andrea Zanoni: “L’Italia si adegui subito alla normativa comunitaria. Evitiamo l’ennesima procedura d’infrazione ai nostri danni”.
“L’Italia è stata messa in mora dall’Ue per il mancato rispetto del divieto di allevare le galline ovaiole in batteria entrato in vigore il 1 gennaio 2012”. Lo riferisce Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, confermando l’invio di oggi della lettera di messa in mora della Commissione europea all’Italia e ad altri 13 Paesi Ue (Belgio, Bulgaria, Grecia, Spagna, Francia, Cipro, Lettonia, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo e Romania).

“L’Italia ha tempo adesso due mesi per mettersi in regola con la direttiva e uniformare tutti i suoi allevamenti avicoli alle disposizioni comunitarie – continua Zanoni –  ”.

Il divieto comunitario degli allevamenti intensivi in batteria delle galline ovaiole in tutta Europa in virtù della Direttiva europea 74 del 1999 è entrato in vigore dal primo gennaio 2012, e se ne parla da almeno dodici anni. “Eppure l’Italia non si è ancora messa in regola, ma ha aspettato l’avvicinarsi dell’entrata in vigore del divieto per iniziare a chiedere deroghe, come la Regione Veneto, dove l’assessore Manzato ha avuto la faccia tosta di chiedere a Bruxelles più tempo e contributi aggiuntivi”.

“L’Italia e la Regione Veneto devono imparare una volta per tutte che la legge italiana ed europea va rispettata ed applicata”, continua l’Eurodeputato. “Dal 1 gennaio 2012 tutte le galline ovaiole devono essere allevate nelle cosiddette “gabbie modificate”, ovvero di almeno 750 centimetri quadri, lo spazio indispensabile per deporre, razzolare e appollaiarsi”. “La nuova Direttiva specifica poi che queste nuove gabbie devono essere provviste di un nido lettiera, di posatoi e dispositivi per soddisfare i propri bisogni biologici e comportamentali”.

La Commissione europea aggiunge anche che il mancato rispetto della nuova normativa crea un danno oggettivo a quei Paesi che invece si sono messi in regola. “Non è giusti che i tanti allevatori onesti e scrupolosi di rispettare la legge siano danneggiati da chi vuole fare di testa propria”, aggiunge Zanoni.

“Come vice presidente dell’Intergruppo Benessere degli animali al Parlamento europeo, seguirò in prima fila l’andamento dell’adeguamento italiano – conclude il leader animalista – affinché non solo siano rispettate le regole comuni ma anche non si verifichino più indecenti spettacoli di povere galline costrette a vivere in uno spazio grande come un foglio di carta”.

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