L’eurodeputato PD Andrea Zanoni critica la risposta della Commissione europea all’iniziativa popolare da un milione di firme sull’acqua pubblica. “Bruxelles ascolti i cittadini europei che chiedono sia sancito il diritto di libero accesso all’acqua e lo stop alle liberalizzazioni. Mi auguro che l’iniziativa popolare Stop Vivisection veda la Commissione reagire in modo più propositivo”.
“La risposta della Commissione europea alla proposta d’iniziativa popolare sull’acqua come bene universale è deludente. 1 milione e 800mila firme non meritavano una reazione così burocratica e che non risponde concretamente al desiderio di garantire a tutti gli europei libero accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari e lo stop alla liberalizzazione dei servizi idrici”. E’ la risposta dell’eurodeputato PD Andrea Zanoni, membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, alla risposta della Commissione europea all’iniziativa legislativa popolare “right2water”. “Adesso mi auguro che non sia data una risposta altrettanto deludente ad un’altra iniziativa popolare profondamente sentita da milioni di europei ed italiani, quella sulla sperimentazione animale”.
La Commissione europea ha annunciato di assumersi una serie di impegni, fra cui il lancio di una consultazione pubblica sulla legislazione relativa all’acqua potabile. Nulla di fatto invece per la richiesta di assicurare che l’acqua sia solo un servizio pubblico: “La decisione di come fornire al meglio i servizi idrici rimane fermamente nelle mani degli Stati membri” ha detto il Commissario Ue Maros Sefcovic, che rispetto alle preoccupazioni sulla liberalizzazione dei servizi idrici ha però confermato che “la legislazione sul mercato unico non si applica quando le autorità locali forniscono direttamente il servizio”.
“La Commissione sbaglia a prendere sotto gamba una richiesta così sentita dai cittadini europei come quella di vedere sancito il principio di acqua come bene pubblico – afferma Zanoni – Adesso vediamo quale sarà la risposta per l’iniziativa Stop vivisection. Attendiamo la validazione delle firme entro fine mese e poi speriamo che la Commissione su questa iniziativa sia più propositiva”.
Zanoni precisa che l’iniziativa Stop vivisection non è un referendum ma una richiesta rivolta alla Commissione europea di abrogare la direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici e a presentare una nuova proposta che abolisca l’uso della sperimentazione su animali, rendendo nel contempo obbligatorio, per la ricerca biomedica e tossicologica, l’uso di dati specifici per la specie umana.
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