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Infrastrutture – Zanoni (PD): “Sulla manutenzione dei ponti sono Regione e assessore De Berti a far confusione e a essere poco trasparenti, oltre a investire una miseria”

Venezia, 22 ott. 2018  – “In Regione c’è molta confusione sui numeri, forse anche a causa della scarsa trasparenza. L’assessore De Berti, prima di lanciare accuse gratuite, farebbe bene a risolvere i gravi problemi che ha in casa con la matematica. Mentre lei parla di manutenzione per 20 ponti, l’amministratore delegato di Veneto Strade restringe l’impegno a 14. Si mettano d’accordo anziché sparare cifre a caso. L’unica su cui concordano riguarda i 15 milioni di euro stanziati dalla Regione, una miseria rispetto ai 300 trovati per la Pedemontana, una macchina mangiasoldi che rischia di mettere in ginocchio il Veneto, svuotando le casse pubbliche. La sicurezza non si fa con le briciole”. È quanto afferma il Consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni tramite una nota con la quale replica all’assessore alle Infrastrutture Elisa De Berti che l’aveva “attaccato a proposito della delibera, votata a giugno in Seconda commissione, sul finanziamento degli interventi per la manutenzione dei ponti. Rassicuro l’assessore: mi ricordo benissimo quella seduta, così come la decisione del Partito Democratico di astenersi perché ritenevamo, a ragione, che fosse una cifra ridicola rispetto al reale fabbisogno. Basti pensare al Ponte di Vidor, non presente nell’elenco ma vecchissimo e con evidenti crepe e fessurazioni, per il quale servirebbero almeno sei milioni. A chiederne la messa in sicurezza è addirittura la capogruppo della Lista Zaia, la consigliera Rizzotto. L’assessore esclude di intervenire perché non è di competenza regionale? Vuole davvero usare questa foglia di fico per giustificare una dimenticanza così grave? Proprio adesso che a Roma c’è un Governo amico, non dovrebbero esserci problemi”.

“E a proposito di memoria – insiste il Consigliere del Partito Democratico – ricordo pure che il 22 agosto abbiamo presentato un’interrogazione sui dati relativi a ponti e cavalcavia in Veneto. Da regolamento dovevamo avere una risposta entro l’11 settembre, la Giunta è in ritardo di un mese e mezzo. Le nostre richieste sono precise e dettagliate: chiediamo quali siano i 14 ponti individuati da Veneto Strade come bisognosi di consolidamento statico, nonché l’elenco di tutti i cavalcavia e dei ponti del Veneto, specificando età, stato di conservazione, i lavori di manutenzione svolti e programmati, oltre ai responsabili di sicurezza e manutenzione per ciascuna struttura. La delibera portata in Commissione il 14 giugno consisteva in una tabellina dove non c’era traccia del nome dei 20 ponti, in compenso erano presenti chilometro e un codicillo per individuarli, come se noi Consiglieri dovessimo farci 20 viaggi sul posto con il metro. Ma la trasparenza non è il punto forte della Regione, altro che la casa con le pareti di vetro vagheggiata da Zaia: è l’Ad di Veneto Strade a non voler divulgare i dettagli dei 14 cantieri, non 20, finanziati dalla Regione ‘per non creare allarmismo’. Una decisione che semmai scatena l’effetto opposto. In ogni caso 15 milioni restano uno stanziamento irrisorio. Zaia parla della necessità di ‘Piano Marshall’ per i ponti, ma con quei soldi, sembra più una battuta da piano-bar”.

 

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