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Infrastrutture – Zanoni (PD) “Mose, incontro utile col Provveditore ma restano troppi interrogativi inquietanti su costi, funzionamento e gestione dell’opera”

“Quando mancano circa due anni al completamento del Mose, su quest’opera restano ancora troppi interrogativi inquietanti”.

Lo afferma il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni che commenta “l’audizione in data odierna, in Seconda Commissione, con l’ingegnere Roberto Linetti, Provveditore interregionale alle Opere pubbliche del Veneto e regioni limitrofe. Un incontro che avevamo chiesto lo scorso 10 febbraio e che è stato utile per chiarire alcune cose, mentre su altre, troppe, i dubbi restano”.

Il vicepresidente della Commissione Ambiente, che ha partecipato alla seduta insieme al capogruppo Stefano Fracasso ed ai consiglieri Bruno Pigozzo e Claudio Sinigaglia (PD) sottolinea come “i temi sul tavolo erano numerosi, li avevamo sollevati in diverse interrogazioni nell’arco di un anno e mezzo, dal settembre 2015 a febbraio di quest’anno, e riguardavano aspetti sia tecnici che economici. Per quanto riguarda le cerniere, dopo aver rilevato che gli steli dei cassoni sono stati corrosi è stato deciso di sostituirli, utilizzando il materiale ‘Super duplex’ per quelli nuovi. Linetti ha riferito che sono in corso indagini per capire se si tratta di un errore progettuale o altro. Mi chiedo però come sia possibile sbagliare materiale, considerando anche gli importi in ballo e che tutto potrebbe ricadere sulle tasche dei contribuenti. Tutti sanno qual è il grado di corrosione dell’acqua salata, senza bisogno di chissà quali analisi di laboratorio”.

“Il Provveditore continua il consigliere dei Democratici – non ha invece mostrato preoccupazione per gli incidenti dei cassoni, scoppiati o lesionati. Li ha considerati fisiologici, poiché il Mose registra complessivamente 400 cantieri. Discorso simile per lo studio del CNR che ha rilevato il cedimento dei fondali di diversi centimetri: non viene ritenuta una criticità e comunque è un argomento sotto osservazione. Infine la conca di navigazione: a fine marzo i tecnici diranno finalmente quale tipo di navi e di che dimensioni, potranno passare”.

“Riteniamo- chiosa Andrea Zanoni – che dovrebbero esserci maggiori certezze, viste le risorse necessarie a realizzare questa infrastruttura. Adesso c’è stato un ulteriore finanziamento di 221 milioni per completare tutte le opere, con il costo complessivo che alla fine sarà di cinque miliardi e 493 milioni e l’impianto consegnato a metà del 2019. Considerando però, che per ogni singola componente del progetto esistono dei manuali di manutenzione comprensivi anche delle spese, trovo inconcepibile che ad oggi nessuno abbia fatto il calcolo esatto di quanto costerà l’opera per le casse pubbliche, in termini di manutenzione ordinaria e straordinaria, dato che l’ing. Linetti ha ipotizzato una cifra oscillante tra i 50 e i 100 milioni di euro l’anno. Così come è incomprensibile che, a circa due anni dalla consegna, ancora resti il mistero di chi dovrà gestirla”.

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