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Infrastrutture – Zanoni (PD): “La magistratura ordina di deviare il torrente per evitare rischi sulla Pedemontana: si faccia chiarezza sugli errori nella procedura Via”

“Avevo ragione a dubitare della Valutazione di Impatto Ambientale sulla Pedemontana, adesso anche la magistratura dice che non si può lavorare in simili condizioni e per evitare rischi chiede di spostare il corso del torrente Poscola per riaprire il cantiere all’imbocco della galleria di Castelgomberto”. Il consigliere del Partito Democratico, e vicepresidente della commissione Ambiente, Andrea Zanoni commenta così le disposizioni della Procura di Vicenza dopo la relazione dei consulenti, che hanno evidenziato una serie di criticità sull’area interessata da un crollo della galleria all’imbocco della Valle dell’Agno lo scorso 11 settembre che ha causato un enorme ‘sinkhole’.

“Per puro e fortunoso caso non ci sono state vittime, ma è doveroso fare chiarezza a 360 gradi – insiste il consigliere trevigiano, che subito dopo l’incidente aveva presentato due interrogazioni – I tecnici incaricati dal tribunale, per far proseguire i lavori, hanno posto come condizione lo spostamento del corso del Poscola perché con l’arrivo delle piogge c’è il rischio di esondazioni. Un parere autorevole che avvalora l’ipotesi di omissioni e gravissimi errori nella procedura di Valutazione di impatto ambientale che denuncio da anni. E adesso i nodi stanno venendo al pettine”, ribadisce Zanoni che si chiede come sia stato possibile non valutare in fase di Via questi pericoli. “Non dimentichiamo che il tratto in galleria della Superstrada Pedemontana Veneta è oggetto di un’altra inchiesta per la morte sul lavoro di un operaio. Perciò sarebbe opportuno che la Giunta rendesse noti i contenuti delle relazioni tecniche idrologiche sul torrente Poscola e di quelle idrogeologiche relative al suolo e al sottosuolo prodotte a sostegno della progettazione tecnica della galleria in fase di Via rispondendo finalmente alle troppe domande senza risposta delle mie interrogazioni ”.

“Trovo sconcertante, e non è la prima volta, il comportamento del concessionario Sis che, secondo notizie di stampa, non riterrebbe opportuno modificare il percorso del torrente. Finora dai ritardi di quest’opera eternamente incompiuta ha avuto solo vantaggi. Ultima in ordine di tempo la terza convenzione, con lo stanziamento aggiuntivo di 300 milioni di soldi pubblici, negando inoltre al sottoscritto, con il benestare della Giunta, la possibilità di vedere tutte le carte con cui la Regione motiva il via libera al finanziamento”.

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