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Infrastrutture – Guarda (AMP) e Zanoni (PD) “Pedemontana: “Sarebbe opportuno prendere in considerazione l’ipotesi del trasferimento ad Anas”

“A questo punto, dopo aver ricevuto un contributo quasi esclusivamente pubblico per la sua realizzazione, e dopo la diffida di Impregilo a Zaia, sarebbe ora di prendere in seria considerazione l’ipotesi del trasferimento della Pedemontana all’ANAS, visto che il concessionario SIS non ha i soldi per realizzarla”. Lo sostengono i consiglieri regionali Cristina Guarda (Alessandra Moretti Presidente) e Andrea Zanoni (Partito Democratico), che spiegano come “Zaia, che ha gettato la maschera in aula consiliare dopo 718 giorni di bugie (visto che in campagna elettorale aveva disseminato tutti i Comuni di manifesti giganti ‘sei per tre’ con la promessa di non tassare i veneti) ora punti più a salvare il concessionario SIS, insolvente, che l’opera stessa. Un’operazione cui si aggiungono i pedaggi che penalizzeranno i cittadini del territorio, privandoli di un sistema di collegamento viario gratuito”.

“Senza dimenticare gli espropriati – continuano i consiglieri di minoranza – che da almeno tre anni attendono di essere pagati: sono loro che ci dicono che pagheranno tre volte la Pedemontana. Ed il Presidente Zaia, invece di schernirsi di fronte alle giuste contestazioni, dovrebbe piuttosto ammettere i gravissimi errori commessi nella gestione del progetto”.

“Errori – sottolineano Guarda e Zanoni – che non si inventano certo le Forze politiche di opposizione, ma che sono verificati da una particolareggiata deliberazione della Corte dei Conti: incerta la sostenibilità finanziaria dell'opera, un contratto con condizioni sfavorevoli al pubblico e ‘tristemente’ favorevoli al privato, per non parlare dei costi, cresciuti notevolmente, superando, con gli oneri capitalizzati, i 3 miliardi, anche a causa delle rimodulazioni richieste per correggere alcuni grossolani errori di progettazione ed alcune opere compensative”.

“Inoltre – chiosano Cristina Guarda e Andrea Zanoni – alcune opere di raccordo non sono previste dall'accordo: siamo davvero sicuri della loro realizzazione? Anche questa volta ci tranquillizzerà, Presidente Zaia?”.

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