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ZANONI

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Il delfinario di Rimini sotto la lente dell’UE

Il Commissario Ue all’Ambiente risponde all’interrogazione dell’eurodeputato Andrea Zanoni sul caso del sequestro di quattro delfini dalla struttura di Rimini: l’Italia rispetti la direttiva Ue sui giardini zoologici. Zanoni: “Le strutture non a norma devono chiudere per sempre

 

La Commissione europea sta esaminando ogni elemento ben documentato e circostanziato portato alla sua attenzione in ordine al mancato recepimento o alla mancata attuazione della direttiva sui giardini zoologici e, se necessario, adotterà i provvedimenti del caso”. È la risposta del Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik all’interrogazione dell’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, sul caso del delfinario di Rimini dove lo scorso settembre il Corpo Forestale dello Stato ha sequestrato quattro delfini. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha dichiarato: “Bisogna fare il possibile affinché simili casi non si ripetano in altre parti d’Italia o d’Europa. Se una struttura non soddisfa i requisiti previsti dalla legge, deve chiudere per sempre”.

 

Il Commissario Ue precisa che “la direttiva sui giardini zoologici è stata adottata per promuovere la protezione delle specie di fauna selvatica potenziando il ruolo dei giardini zoologici nella loro conservazione. Questo obiettivo deve essere conseguito attraverso l’adozione da parte degli Stati membri di misure per il rilascio delle licenze e per le ispezioni dei giardini zoologici, onde garantire che queste strutture rispettino le disposizioni in materia di conservazione e protezione, compresa l’appropriata sistemazione degli animali”.

 

Potočnik risponde anche che “la Commissione non tiene un registro dei delfinari, né dei giardini zoologici, presenti nell’Unione europea. Tale attività è di competenza dei singoli Stati membri”. “Personalmente sono contrario ai delfinari e a qualsiasi forma di detenzione in cattività di animali nati liberi – commenta Zanoni – Tuttavia l’Europa deve vigilare affinché le autorità locali adottino alla lettera le indicazioni europee per la tutela di questi animali”.

 

Bruxelles fa anche sapere che “la Commissione sta attualmente elaborando un documento orientativo e di migliori pratiche volto a incoraggiare l’attuazione della direttiva sui giardini zoologici”.

 

Il caso del delfinario di Rimini, con alcuni tursiopi costretti a vivere in vasche anguste e a condividere i piccoli spazi con animali della stessa specie, rappresenta un caso emblematico di come spesso queste strutture siano inadatte a garantire una vita decente agli animali che rinchiude. Non esiterò a denunciare a Bruxelles tutte le situazioni di sospetta non conformità con la direttiva Ue fino al giorno in cui queste strutture non saranno un lontano ricordo del passato”, conclude l’eurodeputato.

 

NOTE

 

Il 30/09/2013 il Tribunale del Riesame di Rimini ha confermato il sequestro preventivo degli animali. Il 12/09/2013 quattro delfini dal naso a bottiglia (Tursiops truncatus) detenuti in cattività presso il delfinario di Rimini erano stati sequestrati a seguito di indagini eseguite dal Corpo forestale dello Stato –Servizio Centrale CITES– che a fine luglio 2013 era intervenuto presso la struttura per verificarne la conformità alla normativa in materia di zoo (intervento condotto da funzionari del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, da medici veterinari del Ministero della Salute e da esperti di mammiferi marini). In tale occasione erano state accertate diverse irregolarità e comminate sanzioni amministrative per circa 18.000 euro. Erano emerse: assenza di riparo dal sole e dalla vista del pubblico, carenza di un adeguato sistema di raffreddamento e di pulizia dell’acqua, nonché vecchie vasche di contenimento irregolari non adatte a consentire un adeguato movimento dei tursiopi e a garantirne la salute fisica e psichica. I delfini inoltre non erano sottoposti ad un idoneo programma di trattamenti medici veterinari, come testimonia l’assenza di vasche predisposte a tal fine, o adibite alla quarantena o ad ospitare le femmine durante il periodo di gravidanza e allattamento. Oltre a questi illeciti, era stato appunto ipotizzato il reato di maltrattamento animale.

 

Zanoni ha parlato del caso del delfinario di Rimini alla conferenza “Nel rispetto degli animali” venerdì 4 ottobre 2013 a Rimini.

 

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