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Hit Show – Zanoni (PD) e Guarda (AMP): “Le armi non sono giocattoli. Giusto l’esposto al Garante nazionale per l’infanzia: dev’essere vietato l’ingresso ai minori”

Venezia, 14 feb. 2019 – “Anche quest’anno a Vicenza abbiamo visto immagini di bambini alle prese con fucili e pistole, è evidente che l’impegno degli steward non basta. Maneggiare armi però non è un gioco, perciò sono d’accordo con le numerose associazioni che hanno presentato un esposto al Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza e a quelli della Regione Veneto ed Emilia Romagna”. Andrea Zanoni, Consigliere regionale del Partito Democratico interviene a proposito di Hit Show, “la Fiera vicentina finita nuovamente al centro di polemiche. Nell’esposto, sottoscritto fra le altre da Agesci, Anpi, Arci, Caritas, Cgil, Libera, Movimento dei focolari, Papa Giovanni XXIII, Pacha Mama e Terre Solidali, si chiede di ‘effettuare gli opportuni accertamenti per valutare eventuali situazioni lesive dello sviluppo psichico o morale dei minori”.

 

“L’ingresso a bambini e ragazzi deve essere vietato, essere accompagnati da un adulto è una misura insufficiente – afferma Zanoni assieme alla collega Cristina Guarda di AMP – più volte abbiamo denunciato come si tratti di un’esposizione indistinta di armi di ogni tipo ed è inquietante che, nonostante i controlli, chiunque le possa maneggiare. Inutile girarci attorno: è un evento per promuovere la diffusione delle armi, ma sdoganare una cultura del genere è pericoloso. Più ce ne sono in giro e minore è la sicurezza. Ed è grave la Regione continui a finanziare una manifestazione del genere. Tra gli episodi più sconcertanti, la proposta di un viaggio di formazione in Polonia, per imparare a sparare anche senza porto d’armi, per poi poter partire per una qualche missione all’estero. Ci chiediamo cosa ci sia di minimamente educativo o culturale in tutto ciò”.

 

“Purtroppo – conclude Zanoni – ancora una volta c’è stata la passerella di Salvini con le solite irresponsabili dichiarazioni. Un anno fa, da candidato premier, strinse un patto con la lobby delle armi che ha portato a settembre al decreto che facilità l’acquisto di armi e munizioni. Nell’ultima edizione, invece, da ministro è tornato a rivendicare la necessità di una legge sulla legittima difesa, un provvedimento che istituzionalizza il Far west, incentivando i singoli a farsi giustizia da soli. Ma a cosa serve, allora, lo Stato e in particolare il ministro dell’Interno se non è in grado di difendere i propri cittadini?”.

 

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