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Gruppo PD: “Con la nuova legge sugli alloggi popolari, Zaia colpisce pensionati e anziani. Basta slogan, chiediamo l’immediata modifica della normativa”

Venezia, 2 set. 2019   –  “Domani, durante la seduta del Consiglio regionale, verrà discussa la nostra Mozione con cui chiediamo l’immediata sospensione degli effetti della Legge che disciplina le case pubbliche, in quanto la nuova normativa regionale determina gravi ripercussioni nei confronti delle persone più fragili, in primis pensionati e anziani. Con questa Legge, il Presidente Zaia mette infatti pesantemente le mani in tasca agli inquilini onesti delle ATER del Veneto, chiedendo 15 milioni e mezzo di euro di canone in più rispetto a quanto previsto dalla precedente normativa. Peccato che il nostro Governatore si sia sempre vantato del Veneto regione ‘Tax Free’, ma solo per i ricchi, evidentemente, non certo per pensionati e anziani. La Legge e il suo Regolamento applicativo vanno rivisti quanto prima”.

Ne dà notizia, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta oggi a Padova, il Capogruppo del Partito Democratico a palazzo Ferro Fini, Stefano Fracasso, che aggiunge “la legge che disciplina gli alloggi popolari va profondamente modificata in quanto presenta criteri sbagliati che non rispettano le condizioni sociali ed economiche degli inquilini onesti. Giovedì ci confronteremo con l'Assessore regionale al Sociale Manuela Lanzarin, in seno alla competente Commissione consiliare, per chiedere modifiche immediate all'impianto normativo. Le Ater venete sono state commissariate da 3 a 5 anni ma non sono stati fatti i dovuti controlli. Perché i Commissari, nominati direttamente dal Governatore Zaia e legati allo stesso da un rapporto fiduciario, non hanno vigilato e non hanno scovato chi senza diritto alcuno ha occupato gli alloggi popolari? Perché ora si vogliono colpire gli inquilini onesti, i pensionati e gli anziani, solo per coprire il totale fallimento della Regione nella gestione delle ATER? Di tutto questo noi chiederemo conto”. Claudio Sinigaglia: “Il completo fallimento della gestione Zaia degli alloggi popolari è certificato da dati oggettivi e inconfutabili. Nel 2013, il Consiglio regionale ha approvato il Piano Strategico per l'Edilizia Popolare ma fin'ora è stata centrata solo una minima parte degli obiettivi fissati dal Piano stesso. Il resto è solo una sommatoria di fallimenti, basti pensare che solo adesso si scopre che per anni molte persone hanno occupato senza titolo alcuno le case pubbliche pur potendo disporre di ingenti patrimoni immobiliari, anche superiori ai 400 mila euro. Perché Zaia non ha disposto i dovuti controlli in tutti questi anni? Perché solo ora si scandalizza? Le ATER sono state commissariate per anni e non sono stati scovati non dico i furbetti, ma i furboni di turno? Il fallimento della gestione regionale degli alloggi popolari è davanti agli occhi di tutti: abbiamo 3 mila alloggi in meno, 4500 abitazioni sfitte, non è stato fatto nessun investimento in nuovi alloggi, fallimentare il Social Housing, e ora vengono richiesti a pensionati e anziani oltre 15 milioni in più? E' inaccettabile tutto questo, Zaia deve assumersi le proprie gravi responsabilità. Il Veneto dovrebbe piuttosto seguire l'esempio della Lombardia che ha stabilito canoni pari a zero per gli ultra settantenni”.

Graziano Azzalin: “La nuova Legge sugli alloggi popolari ha messo a nudo il totale fallimento delle politiche regionali in materia di ERP. Oggi chiediamo al Presidente Zaia il motivo della sua inerzia in tutti questi anni; il nostro Governatore avrebbe dovuto chiedere ai Commissari ATER, dallo stesso nominati, di disporre nuclei ispettivi, verifiche in loco, verifiche incrociate, invece nulla è stato fatto. Altra questione: la Maggioranza si vanta che i bilanci delle nostre ATER sono tutti in attivo, ma questo per noi è un dato assolutamente negativo in quanto dimostra piuttosto il fallimento nella gestione, dato che le ATER non devono produrre utili ma gestire il patrimonio immobiliare pubblico. Inoltre,  altro aspetto da rivedere: nella determinazione dei canoni entrano in gioco gli indici di conservazione che tuttavia, soprattutto nella provincia di Rovigo, sono tutti uguali e non tengono conto della vetustà dell'immobile”.

Bruno Pigozzo: “I numeri certificano il fallimento delle politiche regionali sulle case popolari: dal 2010 a oggi, gli alloggi disponibili sono 3 mila in meno e una percentuale significativa, fino al 70 percento, degli alloggi sfitti è ferma, senza alcuna politica di investimento. Cosa hanno fatto i Commissari ATER in questi anni? Cosa ha fatto Zaia? Nulla. Chiediamo la sospensione immediata della Legge in vista di una sua profonda modifica, vanno riviste le soglie ISEE, con l'esclusione del TFR dai parametri per il calcolo dell'ISEE, in quanto esso è frutto del lavoro e dei sacrifici dei pensionati, persone fragili che al pari degli over 70 noi vogliamo assolutamente tutelare”.

Andrea Zanoni: “La nuova Legge sugli alloggi popolari ha avuto pesanti ripercussioni sui territori suscitando numerose proteste. Gli effetti della normativa non sono stati infatti sufficientemente valutati e la responsabilità di Zaia è evidente. Ora il Governatore cerca di nascondere il proprio fallimento attraverso la lotta ai furbetti, ma spara nel mucchio e colpisce anziani, pensionati e disabili, non certo i furboni. Noi chiediamo chiarezza, modifiche immediate all'impianto normativo ispirate dal buon senso. Il Presidente Zaia deve recitare il mea culpa”.

Francesca Zottis: “La Lega, che si è sempre proclamata come il partito del fare, avrebbe dovuto scovare già da tempo i furbetti e invece non lo ha fatto. Individuare chi usufruisce di un diritto senza averne titolo è un preciso dovere della Pubblica Amministrazione e l'inerzia è una grave responsabilità in capo a chi amministra. Zaia ha scaricato sulle persone più fragili il proprio fallimento nella gestione degli alloggi pubblici e, in generale, del welfare veneto. Noi chiediamo che vengano disposti investimenti per la manutenzione ordinaria degli alloggi popolari e l'attuazione di una vera politica di welfare regionale”.

 

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