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Giornata per le vittime di mafia, Zanoni (PD): “Ricordare ed educare per difendere la parte sana del Veneto”

Venezia, 19 marzo 2021

“La lotta contro la mafia e il ricordo delle troppe vittime innocenti deve essere un impegno quotidiano. Anche in Veneto, dove la criminalità organizzata non spara, ma fa comunque affari e si è ormai radicata”. È quanto afferma Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico e presidente della Quarta commissione che ha tra le proprie competenze la promozione della legalità, alla vigilia della XXVI Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che si celebrerà domenica. “Numerose inchieste hanno dimostrato come la nostra regione non sia un’isola felice: traffico di rifiuti, riciclaggio, spaccio di droga, sale scommesse, con arresti che hanno coinvolto anche imprenditori e amministratori. Tanti segnali sottovalutati per troppo tempo dalla politica, che si riflettono sulla percezione dei cittadini: per tre intervistati su quattro, secondo il report dell’Osservatorio Nord Est di due mesi fa, il fenomeno non è rilevante. Per questo, oltre a ricordare, è necessario educare a partire dalle nuove generazioni, aumentando le iniziative nelle scuole, che sono la prima frontiera contro il crimine. Dobbiamo formare cittadini consapevoli”, sottolinea Zanoni, che guarda però al futuro immediato: “Le infiltrazioni criminali nel tessuto economico e sociale sono destinate ad aumentare a causa della crisi di liquidità di imprese e famiglie e con l’arrivo delle risorse legate al Recovery Fund. Nei giorni scorsi in Quarta commissione abbiamo ascoltato in audizione il colonnello Paolo Storoni, a capo della Direzione investigativa antimafia del Triveneto: ha confermato che al Nord le organizzazioni mafiose si muovono come operatori economici, si presentano come una sorta di circuito parallelo assicurando denaro a imprenditori in difficoltà senza pretendere ‘ufficialmente’ particolari garanzie, rendendoli però poi dipendenti dal loro aiuto. Anche per questo la politica è chiamata a una maggiore assunzione di responsabilità: faccia da argine per difendere la parte sana, che è la stragrande maggioranza, della nostra regione”.

 
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