Il Parlamento europeo non approva la moratoria chiesta da Andrea Zanoni (IdV) sulle trivellazioni finalizzate a ricavare il gas di scisto. Zanoni: “A rischio contaminazione le falde acquifere europee. Ha vinto la lobby dell’energia”.
“L’estrazione di gas e altre fonti energetiche non deve danneggiare l’ambiente e le falde acquifere”. E’ il commento di Andrea Zanoni al voto di due relazioni sull’estrazione del gas di scisto oggi a Strasburgo da parte del Parlamento europeo e alla bocciatura di un emendamento presentato da lui e altri 75 eurodeputati che chiedeva una moratoria di queste estrazioni in Europa. “Le regole più severe chieste dall’Aula sono un passo avanti, ma i dubbi scientifici sull’impatto di queste estrazioni fanno temere il peggio”.
Non è passato (391 contrari, 262 favorevoli e 37 astenuti) l’emendamento presentato da Zanoni alla relazione di Bogusław Sonik (polacco, popolare) che chiedeva agli Stati membri di “non autorizzare ulteriori operazioni di fratturazione idraulica in Europa” e questo “in base al principio di precauzione e al principio dell’azione preventiva e tenuto conto delle conseguenze negative per il clima, l’ambiente e la salute legate alla fratturazione idraulica nonché delle lacune individuate nel quadro normativo dell’Ue per le attività legate all’estrazione del gas di scisto”. La relazione (562 favorevoli, 86 contrari e 43 astenuti) chiede comunque regole più severe per queste trivellazioni.
Zanoni: “Ad oggi si tratta di estrazioni troppo pericolose per l’ambiente, tant’è che vari Paesi europei, come la Francia e la Bulgaria, hanno fatto un passo insietro. Purtroppo hanno pesato gli interessi della grandi lobby dell’energia pronta a sacrificare ambiente e salute per il proprio giro di affari”. L’eurodeputato critica anche la seconda relazione approvata oggi (492 favorevoli e 132 contrari) dell’eurodeputata Niki Tzavela (greca, Efd) perché “troppo possibilista” e “aperta più agli interessi dell’industria che a quella dell’ambiente”.
BACKGROUD
Per avere una visione il più ampia possibile, sono due le commissioni parlamentari che hanno studiato il funzionamento dell’estrazione del gas di scisto, ed ecco le due relazioni votate oggi a Strasburgo. All’interno della commissione all’Ambiente è stato il relatore polacco popolare Boguslaw Sonik a occuparsi del dossier. Mentre nella commissione all’Industria, la deputata greca Niki Tzavela (EFD).
Le trivellazioni e lo sfruttamento del gas di scisto e del greggio estratti dallo scisto bituminoso con il procedimento detto di fratturazione è stato messo a punto e sviluppato da alcuni esperti dell’industria americana del gas. Con la fratturazione si inietta ad alta pressione negli strati di rocce scistose un miscuglio di acqua e sabbia, così da liberare il gas imprigionato nelle rocce porose. La soluzione contiene l’uno per cento di sostanze chimiche potenzialmente pericolose per la falda acquifera. Gli scienziati ritengono che queste sostanze chimiche possano contaminare l’acqua. L’anno scorso la Francia è stata il primo paese al mondo – seguito subito dalla Bulgaria – a proibire l’utilizzo di questa tecnica.
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