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Energia. Zanoni (PD): lacune progettuali, sospendere iter autorizzativo del mega-impianto a biomasse di Paese (TV)

Con un’interrogazione alla Giunta regionale, il consigliere regionale del PD, Andrea Zanoni, denuncia le “troppe lacune progettuali e di pianificazione riguardanti il progetto, presentato al Comune di Paese dalla ditta Cortus Energy Italy, per la costruzione e l’esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica e termica, tramite pirogassificazione, alimentato a biomassa”.

La realizzazione dell’impianto, dal costo di 14,3 milioni di euro, è soggetta ad autorizzazione unica da parte della Regione: “si tratterebbe del più grande impianto di questo tipo costruito in Italia, all’interno dell’area di proprietà del Gruppo Padana. Dall’istruttoria tecnica effettuata dal Comune di Paese – evidenzia Zanoni – risulta carente la documentazione presentata. Mancano in particolare il parere dell’ULSS competente per il rilascio del titolo edilizio, quello del Consorzio di Bonifica Piave per la valutazione degli aspetti idraulici, quello dell’Alto Trevigiano Servizi per la valutazione della richiesta di approvvigionamento dall’acquedotto, oltre al parere dei Vigili del Fuoco per il parere preventivo antincendio e della Soprintendenza per i beni archeologici. Inoltre sulla stessa area sono stati presentati altri progetti per impianti di minore dimensione: la valutazione di questo progetto non dovrebbe essere slegata da quella degli altri quattro impianti”.

“Ma soprattutto – denuncia ancora l’esponente democratico – in relazione ai rifiuti prodotti dall’impianto, i cui quantitativi sono assai significativi (576 tonnellate/anno di cenere e 3.024 tonnellate/anno di acque di condensa) viene chiesto alla ditta di indicare gli impianti di destino e di fornire analisi approfondite. Inoltre in relazione alla biomassa combustibile, che dovrebbe essere esclusivamente costituita da legno vergine, bisogna verificare se sia accettabile la percentuale di purezza indicata dalla ditta, fino allo 0,5% e corrispondente a ben 144 tonnellate l’anno di materiale indefinito”.

Zanoni precisa di essere “intervenuto nella vicenda anche su richiesta di molti cittadini e del circolo PD di Paese” e si dice “molto preoccupato per un progetto che rischia di provocare un aumento delle emissioni in atmosfera di gas di combustione dell’impianto e dei camion, con il conseguente aggravamento della qualità dell’aria. Senza contare l’aumento del traffico pesante, quello del rumore e del relativo impatto acustico, e l’enorme quantitativo di rifiuti di risulta prodotti dall’impianto. Paese e i suoi cittadini hanno già dato sin troppo con le 29 cave e le 11 discariche. Ritengo sia dunque opportuna una sospensione dell’iter autorizzativo e chiedo – conclude – che intenzioni abbiano in proposito Luca Zaia e la sua Giunta”.

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