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Discarica Terra: una serie di errori contenuti nelle analisi dei campioni di rifiuti, acqua di falda e aria fanno sorgere inquietanti interrogativi.

Comunicato del 5 marzo 2010

“Ogni volta che nelle analisi si rilevano dei valori fuori norma poi dicono che si tratta di errori.” La discarica per inerti del gruppo Mosole, ubicata tra Castagnole e Porcellengo nel comune di Paese, colma di 100 mila tonnellate di rifiuti di amianto e dal 2009 autorizzata a ricevere anche rifiuti da siti contaminati, sembra oggetto di strane coincidenze: ogni volta che nelle analisi si rilevano dei valori fuori norma successivamente si scopre che si trattava di errori! Vediamo la sequenza degli errori.

22 settembre 2006 – CROMO ESAVALENTE NELLE ACQUE DI FALDA – Il certificato di analisi n. F03642 del Laboratorio Dedalo srl rileva valori fuori norma per il cromo esavalente nelle acque di falda; successivamente vengono rifatte le analisi ed il certificato viene sostituito perché il laboratorio afferma di aver riportato in modo errato i dati di analisi.

11 dicembre 2006 – PIOMBO NELLE ACQUE DI FALDA– I certificati di analisi n. F05031 e F05032 del laboratorio Dedalo srl rilevano anomale concentrazioni di piombo nelle acque di falda. Successivamente vengono effettuate altre analisi che daranno valori a norma. I valori fuori norma precedentemente registrati vengono attribuiti ad un inquinamento localizzato di due tappi e/o dei contenitori dei rifiuti prelevati.

8 marzo 2010 – Nr. 25 FIBRE DI AMIANTO PER LITRO D’ARIA – Il certificato n. M00519  del laboratorio Dedalo srl rileva 25 fibre di amianto per litro nell’aria della discarica. Il proprietario protesta assicurando che si tratta di un errore in quanto non si tratterebbe di amianto ma di vetro. Il certificato però non è viene disconosciuto dal direttore del laboratorio di analisi. A farlo vi ha provveduto il Comune di Paese assicurando pubblicamente che a Paese non ci sono fibre di amianto, il tutto anche tramite spot pubblicitari nel maxischermo di piazza Andreatti.

29 giugno 2010 – AMOSITE NEI RIFIUTI INERTI – Il certificato n. 4442 della Chemi Lab srl rileva che  in un campione di rifiuti prelevati alla profondità di 50 cm c’è amosite, un pericoloso tipo di amianto cancerogeno. Successivamente l’incaricato del prelievo e i responsabili della discarica giustificano il ritrovamento perché durante il prelievo si sarebbe rotto il nylon di copertura dei pacchi di amianto conferiti negli anni passati. L’amianto per legge doveva però essere coperto da almeno un metro di terreno. Il responsabile dell’ufficio Ambiente del Comune di Paese in data 23 agosto 2009 scrive al Laboratorio: “Si deve puntualizzare che le profondità di scavo sono state concordate con i tecnici della ditta Terra, che si ritiene conoscano perfettamente la collocazione e la profondità del rifiuto contenente amianto, e che il sottoscritto era presente durante le operazioni di prelievo dei campioni, e non ha evidenziato alcuna rottura del telo di copertura dei pacchi di amianto conferiti nella discarica, come si evince dal verbale di campionamento regolarmente sottoscritto da tutti i presenti”. Ma allora da dove viene l’amosite?

5 agosto 2010 – PIOMBO OLTRE I LIMITI NEI RIFIUTI COSIDETTI “INERTI” – Il certificato n. 94659 dell’ARPAV rileva nei rifiuti conferiti valori fuori norma di: piombo, piombo disciolto e solidi disciolti totali. Vengono richieste le controanalisi ed i valori del piombo diminuiscono ma rimangono comunque fuori norma. Ora l’ARPAV, con lettera del 24/02/2011 indirizzata al consigliere comunale di IDV Andrea Zanoni, giustifica tale elevata concentrazione con la possibile presenza nel campione di qualche frammento di vetro al piombo. Per i parametri del piombo disciolto e del totale dei solidi disciolti però non è più possibile ripetere le analisi perché il campione è stato consumato tutto in quanto macinato per ricercare il piombo.

Andrea Zanoni, presidente di Paeseambiente: “Ogni volta che in questa discarica  vengono rilevati dati preoccupanti o fuori norma, questi vengono messi in discussione e sistematicamente corretti a posteriori.

Chi si azzarda a mettere in discussione i dati tranquillizzanti viene minacciato di querela per procurato allarme, non dai titolari della discarica, ma addirittura dall’amministrazione comunale.

Sembra che per questa discarica tutto debba andare bene, ad ogni costo.

Ritengo che il più grande errore sia stato quello commesso dalla Provincia di Treviso che nel 2005 autorizzò il conferimento di amianto; errore tardivamente corretto dal Consiglio di Stato nel 2007 che decretò l’illegalità dell’autorizzazione.

Purtroppo con una ostinazione diabolica la Provincia nel 2009 perseverando nell’errore, addirittura avallata dal Comune di Paese appena riconquistato dalla Lega, riaprì questa discarica persino per rifiuti provenienti dai siti contaminati.

Solo la chiusura della discarica metterà fine a questa lunga serie i errori. Speriamo che a lungo andare tutti questi errori non vengano pagati con la salute e con i soldi dei cittadini.”

GRUPPO PAESEAMBIENTE – email: paeseambiente@ecorete.it –  – cell. 347/9385856

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