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Discarica ex Sisas, l’Ue aiuti a fare chiarezza

Bruxelles, 28-02-2012

Andrea Zanoni chiede alla Commissione europea aiuto a fare luce sullo smaltimento dei rifiuti pericolosi prodotti nella ex-Sisas nei comuni di Pioltello e Rodano (MI). Ieri l’Ue ha aperto una procedura d’infrazione per 102 discariche italiane. Zanoni: “E’ arrivata l’ora che l’Italia adotti un approccio responsabile alla gestione dei propri rifiuti”.
“L’Ue faccia luce sul presunto smaltimento delle 25.000 tonnellate di rifiuti pericolosi provenienti   dallo svuotamento delle discariche illegali della ex-Sisas nei comuni di Pioltello e Rodano (MI)”. Lo chiede Andrea Zanoni, eurodeputato IdV, con un’interrogazione alla Commissione europea in merito alla violazione della normativa europea in materia di discariche e spedizione di rifiuti pericolosi.
Associazioni come Greenpeace denunciano l’assoluta mancanza di trasparenza delle operazioni di bonifica delle tonnellate di rifiuti pericolosi e contaminate da mercurio, idrocarburi policiclici aromatici e ftalati accumulate nel corso di decenni. Greenpeace ha denunciato che questi i rifiuti  provenienti dalla ex Sisas sono stati smaltiti senza la prevista inertizzazione nella discarica di Befesa di Nerva (Andalusia) temporaneamente posta sotto sequestro nel luglio del 2011.

“Non ritiene la Commissione che in mancanza di una chiara e risolutiva risposta da parte delle autorità competenti di Italia e Spagna sulle operazioni di pretrattamento e smaltimento dei rifiuti, lo svuotamento delle discariche illegali della ex-Sisas debba configurarsi come spedizione illegale ai sensi del Regolamento (CE) n.1013/2006?”, chiede Zanoni. “Quali misure intende prendere nei confronti delle autorità locali italiane che da anni continuano a non far rispettare la normativa comunitaria in materia di rifiuti?”.

Proprio ieri la Commissione europea ha comunicato l’apertura di una procedura d’infrazione ai danni dell’Italia per “almeno 102 discariche, di cui tre di rifiuti pericolosi, non conformi alla direttiva Ue del 1999”. “E’ arrivata l’ora che l’Italia maturi un approccio responsabile ed efficiente alla gestione dei rifiuti, nel rispetto delle normative comunitarie ma soprattutto della salute dei suoi cittadini”.
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