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Denaro pubblico speso in propaganda: tutto il mondo è Paese. La provincia spende 200.000 euro in spot, il comune di Paese ne spende 100.000 in feste, festine e propaganda.

Oggi si apprende dalla stampa che la provincia di Treviso spende circa 200.000 euro in spot televisivi ma non finanzia il fondo a sostegno delle famiglie in difficoltà, intanto i comuni rischiano la bancarotta per i tagli del governo romano. Quello di spendere denaro pubblico in modo discutibile proprio quando la crisi economica e la disoccupazione sono a livelli allarmanti, sembra essere un vizio di famiglia delle amministrazioni Lega-PDL.Il comune di Paese, a maggioranza Lega-PDL, recentemente ha destinato la bellezza di 100.000 euro di danaro pubblico per la realizzazione di due feste locali, “Paese tra Fiori e Sapori” e “Sapori d’Autunno”, con un contributo di ben 80.000 euro provenienti dal Ministero dell’agricoltura. Nella delibera n.59 del 31/03/2010 risulta che ben 19.000 euro sono stati spesi per la realizzazione di una rivista, 15.000 euro per l’ufficio stampa, pubbliche relazioni e comunicazione, 6.000 euro per servizi televisivi, organizzazione, consulenza organizzativa, i rimanenti 60.000 per attività tecniche ed allestimenti. Nella rivista collegata a “Libero” (direttore della quale è Maurizio Belpietro) costata 19.000 euro, a partire dalla copertina si possono contare 6 fotografie del presidente Zaia della Lega, una del sindaco di Verona Tosi della Lega, una del sindaco di Paese Pietrobon della Lega. In un opuscolo fatto stampare per la festa “Paese tra Fiori e Sapori”, incentrata sulla produzione e allevamenti per la carne rossa nel comune di Paese, in prima pagina troviamo la foto di Zaia (Lega) con un suo intervento, in seconda pagina la foto del presidente della Provincia Muraro (Lega) con un suo intervento, in terza pagina la foto del sindaco di Paese Pietrobon (Lega) sempre con l’intervento, in quarta pagina la foto dell’assessore alle attività produttive Carraro (Lega) con l’ennesimo intervento, in quinta pagina, “dulcis in fundo”, la foto dell’assessore all’ambiente Piccolotto (PDL) (ma che c’azzecca  l’ambiente con la carne rossa?) con la solita paternale. Dei produttori di carne e delle loro organizzazioni, destinatari degli incontri, stand, convegni, ecc. non c’è manco una traccia, non un nome, non una email, né un sito o un telefono.

“I cittadini devono sapere che i soldi utilizzati per queste riviste, depliant, spot, feste e festine – ha commentato Andrea Zanoni consigliere comunale di Paese e capogruppo di Italia dei Valori – provengono dalle loro tasche. In questi momenti tragici dove la gente perde il posto di lavoro, dove i comuni rischiano di chiudere per i tagli imposti dal governo, le famiglie stentano ad arrivare alla fine del mese è vergognoso che i soldi dei contribuenti vengano spesi in questo modo.  Nelle precedenti edizioni queste feste riuscivano benissimo anche se finanziate dalla precedente amministrazione con qualche migliaia di euro. Se a Paese  i soldi per gli spot e le festine li hanno trovati, hanno invece tagliato i fondi per gli interventi di solidarietà internazionale e per le Cooperative di Credito che consentivano  agli artigiani ed ai commercianti di ottenere la garanzia dei consorzi fidi per i finanziamenti bancari indispensabili per la loro attività.”

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