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Crac Popolari, Zanoni (PD): “Relazione finale poco coraggiosa: assolti i vertici delle banche venete e la Giunta Zaia che si è ‘dimenticata’ di costituirsi parte civile”

Venezia, 15 febbraio 2019

“Un documento volutamente poco coraggioso, dove si addebita ogni responsabilità agli organi di vigilanza, assolvendo di fatto i vertici delle banche venete, dove manca l’elenco dei fortunati che hanno potuto ricevere finanziamenti senza garanzie e di chi è ‘riuscito’ a cedere le proprie azioni  a ridosso del crac. E soprattutto non si cita la mancata costituzione come parte civile della Giunta Zaia: una Regione che sbandiera continuamente la propria efficienza, come può commettere un errore simile?”. Una bocciatura a 360 gradi quella di Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico, sulla relazione finale della Commissione d’inchiesta sui gravi fatti riguardanti il sistema bancario veneto, approvata dall’aula nell’ultima seduta. 

“Ancora una volta, penso al caso Pfas, è stata un’occasione persa per fare veramente luce su un altro scandalo che ha travolto il Veneto. Certo, chi non ha vigilato ha sbagliato, ma è impossibile tacere sul comportamento di chi ha realmente truffato migliaia di risparmiatori. A cui finora non è stata data alcuna risposta per la latitanza del Governo Lega-Cinque Stelle, preoccupato solo di fare propaganda e di negare quanto di buono fatto da chi c’era prima. L’esecutivo Gentiloni ha previsto un Fondo di ristoro per chi ha subito un danno ingiusto, ma è stato stoppato perché non c’è il regolamento attuativo. Una scelta scellerata poiché in ballo ci sono il presente e il futuro di famiglie e imprenditori che hanno perso quasi tutto e adesso sono sotto la pressione di rientro nei fidi. In Veneto ci sono sofferenze per 5,5 miliardi tra crediti deteriorati e incagliati. Ma a Salvini e Di Maio non interessa, c’è spazio solo per la demagogia e la propaganda elettorale. I decreti attuativi per dare il via libera al Fondo che hanno istituito, con dotazione di un miliardo e mezzo in tre anni,  non ci sono. E anche quando dovesse partire, c’è il rischio di un contenzioso con la Commissione Europea, visto che il Governo non fa alcuna distinzione tra risparmiatori, investitori e speculatori con rimborsi generalizzati a chiunque ci abbia rimesso dei soldi. C’è il pericolo concreto che l’Italia venga sanzionata, come accaduto con il caso delle Quote Latte, altra ‘grande furbata’ della Lega. E il conto, al solito, lo pagheranno tutti i contribuenti”. 

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