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Chi ama gli animali non può votare Zaia: ecco 15 buone ragioni

Si riportano di seguito alcuni fatti relativi all’operato di Luca Zaia in merito a provvedimenti a favore della caccia e contro gli animali.Tutte le notizie riportate sono documentate, per approfondimenti vedere www.lacveneto.it (sezione Varie, archivio comunicati).

1) CACCIA AI CUCCIOLO DI BAMBI – Il 14 luglio 2003, quando Zaia era presidente della Provincia di Treviso, veniva approvata una delibera provinciale che consentiva ai cacciatori di uccidere addirittura i cuccioli di Capriolo di pochi mesi. Fortunatamente grazie ad un ricorso della LAC Lega Abolizione Caccia e dell’ADAA (Associazione Difesa Animali ed Ambiente di Conegliano), il 25 novembre del 2003 il massacro dei cuccioli veniva fermato.

2) MANETTE AI GUARDACACCIA VOLONTARI- Nel 2003 in veste di presidente della Provincia di Treviso, ha fatto approvare un regolamento per neutralizzare le Guardie venatorie volontarie della Lega Abolizione Caccia. Con detto regolamento è stato previsto l’obbligo per le guardie di comunicare preventivamente ad un coordinamento, composto anche da cacciatori, luogo ed orari di vigilanza!

3) PIANO FAUNISTICO TARGATO “CALIBRO 12”- Nel 2003 con Zaia presidente della Provincia di Treviso, è stato approvato il Piano Faunistico Venatorio che prevedeva: nessuna oasi di protezione ordinaria, istituzione fittizia di nano-oasi coattive, mancata valutazione di incidenza nei siti di importanza comunitaria (SIC) e zone di protezione speciale (ZPS), mancata protezione dei boschi oggetto di incendi, omessa protezione dei valichi montani, caccia tutto l’anno nelle zone addestramento cani, inclusione di marciapiedi e cigli stradali nella percentuale di territorio protetto, protezione del territorio di pianura in percentuale inferiore a quella prevista dalla legge ovvero il 17,8% anziché il 21 %, soppressione di zone di rifugio prima dei cinque anni previsti per legge, limitazione nell’uso di cani da compagnia, “controllo” di cani e gatti randagi, uccisione di Gazze e Cornacchie nel periodo di riproduzione quando hanno i piccoli nei nidi, Parco Naturale Regionale del Fiume Sile pianificato dagli ambiti territoriali di caccia ovvero dai cacciatori, possibilità di effettuare incendi controllati, fauna selvatica affidata a privati, previsione di un centro di cattura con prelievo addirittura di uccelli protetti, mancata protezione del Prà dei Gai tutelato da due Direttive Comunitarie, piani di abbattimento di fauna selvatica decisi dai cacciatori, il Cardellino considerato come specie dannosa, zone addestramento cani con sparo tutto l’anno istituite nei siti di importanza comunitaria (SIC) e nelle zone di protezione speciale (ZPS), aree fortemente urbanizzate destinate al ripopolamento della fauna, ripopolamenti pronta caccia, omessa tutela della Garzaia di Pederobba.

4) TRADITI 14.000 CITTADINI: A TREVISO NESSUNA VERA OASI NATURALE – Nel 2003, ben 14.000 cittadini di Treviso hanno chiesto a Zaia, tramite una petizione promossa da LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli, LAC Lega per l’Abolizione della Caccia, WWF Italia, UNA Uomo Natura Animali, AMICA TERRA di Francenigo di Gaiarine, ADAA di Conegliano e LEGAMBIENTE Sezione di Treviso, di tutelare ad oasi importanti aree della Rete Natura 2000 (direttive comunitarie “Uccelli” ed “Habitat”). Nonostante questa petizione nel 2003 Zaia ha approvato un piano che non tutelava nessuna di queste oasi. Successivamente venivano approvate le cosiddette “oasi francobollo” dalla superficie ridottissima.

5) LA FESTA DEI CACCIATORI A SPESE DEI CONTRIBUENTI – Nel 2003 Zaia da presidente della provincia promuove la festa dei cacciatori “Hobby e Sport nella Natura” con stand di Federcaccia, Enalcaccia, ecc. il tutto per la bella cifra di 145.000 euro, fondi pubblici di tutti noi cittadini.

6) UN FUORISTRADA IN REGALO ALLA FEDERCACCIA – Nel 2003 con Zaia presidente della Provincia di Treviso, la Provincia consegnava al presidente della Federcaccia una Suzuky Jimmy 4WD, costo 14.700 euro nell’ambito degli aiuti alla Protezione Civile.

7) INVENTATO IL CENSIMENTO DELLE BECCACCE PER FAR ADDESTRARE I CACCIATORI IN PERIODO DI DIVIETO – Nel 2003 con Zaia presidente della Provincia di Treviso, la Provincia pur di accontentare le frange più estremiste dei cacciatori, si inventa il censimento delle Beccacce con il solo scopo di consentire l’addestramento cani in primavera, mettendo a repentaglio nidiate e cucciolate, in un’area ad altissima valenza ambientale come il Montello.

8) SCOLARI E STUDENTI ALLA SAGRA DELLA CACCIA – Nel 2003 con Zaia presidente della Provincia di Treviso, la provincia finanzia e promuove la sagra della caccia “L’altra metà della caccia”. Si tratta di una manifestazione venatoria dal costo di 9.600 euro dove vengono invitati gli alunni delle scuole elementari e delle medie affinché imparino dai cacciatori, senza contraddittorio alcuno, che cos’è la caccia.

9) CUCCIOLA DI CERVO IMPRIGIONATA NELLO ZOO DELL’AMICO DI ZAIA – Nel luglio 2003, con Zaia presidente della Provincia di Treviso, la Provincia sequestrava una cucciola di Cervo, salvata ed allevata da un privato che la deteneva in un ampio recinto di collina, per consegnarla all’amico di Zaia, tale Giampietro Zava (allora pregiudicato per il reato di maltrattamento di animali), che la imprigionava nel suo zoo dentro ad un recinto di pochi metri quadri assieme a due canguri. Solo dopo le proteste di LAC, LAV e di migliaia di email la cucciola “Margherita” veniva affidata ad un centro di recupero nel trentino per poi essere liberata.

10) ADDESTRAMENTO CANI NELLA “CITTA’” DEGLI AIRONI – Nel 2003, con Zaia presidente della Provincia di Treviso, la Provincia autorizzava un enorme campo addestramento cani nella Garzaia di Pederobba, area tutelata dall’Europa e dormitorio di Aironi e Garzette, meritevole invece di massima tutela (sono state monitorate 150 specie di uccelli). L’addestramento dei cani mette a repentaglio le cucciolate e nidiate di animali selvatici.

11) CACCIA IN PRIMAVERA – Nel luglio 2003, con Zaia presidente della Provincia di Treviso, la Provincia autorizzava la caccia con gabbie trappola delle Gazze, considerate ingiustamente nocive. Venivano uccisi in primavera i riproduttori condannando a morte per stenti i loro pulcini nei nidi. Grazie alla protesta di LAV e LAC questa caccia veniva sospesa momentaneamente per riprendere però dopo poco tempo.

12) ZOO CON 150 SPECIE DI ANIMALI Nel settembre del 2004 in veste di presidente della Provincia di Treviso Zaia ha dichiarato di voler realizzare uno zoo nel Parco dello Storga con ben 150 specie di animali.

13) CACCIA AGLI UCCELLINI INSETTIVORI PROTETTI – Dal 2005 al 2007 Zaia in veste di vicepresidente della Regione Veneto ha approvato delle delibere di giunta che consentivano la caccia agli uccellini insettivori protetti dalla legge statale e comunitaria (Fringuelli, Peppole, ecc.). I contenuti di quelle leggi successivamente sono stati considerati sufficienti dall’Unione Europea per mandare sotto processo l’Italia presso la Corte di Giustizia della Comunità Europea. Ora rischiamo di incorrere in pesanti sanzioni e a pagare saremo noi cittadini.

14) ZAIA MINISTRO SI FA IN QUATTRO PER LIBERARE UN BRACCONIERE – Nel settembre del 2008, da neo ministro, Zaia si fa in quattro, scomodando il ministro Frattini, gli ambasciatori, il vescovo di Zagabria, per liberare un cacciatore di Treviso arrestato per bracconaggio in Croazia e poi incarcerato a Zagabria.

15) ZAIA MINISTRO DIFENDE LA CACCIA AGLI UCCELLINI INSETTIVORI PROTETTI – Nel 2008 il ministro Zaia ha dichiarato di aver costituito una task force di esperti per difendere una legge della Regione Veneto che consentiva la caccia agli uccellini insettivori protetti dalla legge statale e comunitaria (Pispole, Fringuelli, Peppole, ecc.). Il contenuto di quella legge successivamente è stato considerato sufficiente dall’Unione Europea per mandare sotto processo l’Italia presso la Corte di Giustizia della Comunità Europea. Ora rischiamo di incorrere in pesanti sanzioni e a pagare saremo noi cittadini.

Chi ama gli animali non vota Zaia – Zaia, amico del mondo più estremista della caccia, da presidente della Regione potrebbe diventare il fautore della “Prima Repubblica Venatoria” della storia, dove i cacciatori potrebbero fare di tutto e di più.

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