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Cava Morganella: una bomba ad orologeria

Cava Morganella: una bomba ad orologeria minaccia le falde acquifere. Fermiamola!
Conferenza a Ponzano Veneto – Lunedì 1 Marzo 2010 – h.20.45

Paeseambiente il 1 marzo organizza una conferenza per dire tutta la verità sulla cava più profonda d’Italia.
Gli attivisti di Paeseambiente, che per primi hanno sollevato forti critiche sul progetto della Cava Morganella, sono rimasti molto delusi delle risposte ricevute dai relatori intervenuti all’incontro organizzato la scorsa settimana da ponzanoinfo.
Troppo ancora i punti oscuri del progetto e, soprattutto, molti i dubbi sulle ragioni che hanno consentito ai cavatori Biasuzzi, Grigolin e Calcestruzzi di presentare un progetto di escavazione sottofalda sino alla profondità di 65 metri.
Il pubblico presente ha potuto apprendere dal geologo dei cavatori, Roberto Pedron, che tutti i più importanti e gravi inquinamenti sono avvenuti a causa dei pozzi e che, in fin dei conti, la cava Morganella altro non è se non un enorme pozzo.
Prontamente, Geremia Bonan, responsabile per il settore energia e risorse del WWF Veneto, ha precisato che in caso di inquinamento è sempre possibile sigillare e isolare un pozzo, tuttavia non ha idea di come si potrebbe isolare una cava di quelle dimensioni. Bonan aveva appena fatto presente che il progetto avrebbe dovuto riguardare la riqualificazione in quanto l’escavazione era terminata.
Invece il progetto si preoccupa in primo luogo di scavare gli otto milioni di ghiaia, poi delle compensazioni e per ultima cosa della riqualifica. “Si potrebbero inquinare in un colpo solo 20 milioni di metri cubi di acqua”, ha dichiarato Bonan. “E se questo dovesse accadere, visto che la cava resterebbe in proprietà al Comune di Ponzano, chi la bonificherebbe?”, si chiede Andrea Zanoni, presidente di Paeseambiente e consigliere comunale di Paese che, per fermare il progetto, ha presentato interrogazione al Comune di Paese, ha avanzato delle osservazioni alla Commissione Regionale VIA e ha aiutato i privati a fare osservazioni.
All’incontro era presente anche un altro geologo, il dott. Umberto Tundo, che ha voluto sottolineare come ci troviamo in presenza del bacino acquifero più importante d’Europa e che ai Veneti è stato raccomandato di salvaguardare questo patrimonio. “Invece con questa operazione – sottolinea Zanoni – si apprestano a consegnare una bomba ad orologeria alle future generazioni. Il rischio è grave, serve fermare subito un tale scempio”.
Zanoni, candidato alle elezioni regionali nella lista di Italia dei Valori e da sempre impegnato contro gli abusi dei cavatori, ha dichiarato: “La grande assente all’incontro dell’altra sera era la politica, l’unica che veramente decide le sorti di questa e di tutte le cave. Si parla del potere della Regione come se si trattasse di un potere che viene da un altro mondo, come se Venezia fosse su Marte o su Giove, come se a comandare in questo paese extraterrestre ci fosse il partito dei Marziani! E invece gli stessi che si dicono contrari a Ponzano o a Paese fraternizzano giornalmente con chi comanda a Venezia. Ci si dimentica poi che fra un mese questi Marziani potrebbero essere spazzati via semplicemente con una croce sul posto giusto in una cabina elettorale!” Per tenere alta l’attenzione sull’argomento e per dare risposta alle numerose domande scomode che i relatori lo scorso 19 febbraio non hanno voluto dare, Paeseambiente organizza per lunedì 1 marzo, alle ore 20.45, un incontro pubblico presso la Barchessa di Villa Serena a Paderno di Ponzano. Il titolo della serata è: “Cava Morganella: vogliono il buco più profondo d’Italia – fermiamoli!”
Interverranno Andrea Zanoni, l’arch. Umberto Zandigiacomi, presidente di Italia Nostra di Treviso, l’on. Valentino Perin – già deputato della Lega Nord e autore del libro “Veneto lavora e tasi” Seguiranno gli interventi del pubblico. Per info sulla serata: spinademul@alice.it cell.328/5448358. Visita il nostro sito www.paeseambiente.org

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