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Caccia, se le doppiette domani spareranno sarà disastro ambientale

Andrea Zanoni (IdV) lancia l’allarme: “La siccità di questi mesi impone la sospensione della caccia in tutta la penisola a causa delle precarie condizioni di mammiferi e uccelli. Le regioni che tireranno dritto, nonostante il parere contrario dell’ISPRA, si macchieranno di un delitto ambientale. Pronta la denuncia in Europa”

 

“Se la stagione venatoria 2012-2013 non verrà sospesa, almeno nella pre apertura di domani 1 settembre, le regioni italiane saranno artefici di un vero e proprio disastro ambientale”. L’allarme rosso è lanciato da Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e vice presidente dell’intergruppo Benessere per gli animali, che con tanto di parere ufficiale dell’Istituto Scientifico per la Ricerca e la Protezione Ambientale ISPRA in mano, avverte: “La straordinaria siccità di questi mesi, causa di difficoltà ad alimentarsi e stress fisico per mammiferi e uccelli, esige la sospensione del calendario venatorio, con particolare riferimento alla pre apertura, a meno che non vogliamo assistere ad una vera e propria strage. I presidenti delle Regioni italiane che rispondono solo alla lobby ingorda dei cacciatori si stanno per macchiare di un delitto ambientale e come tale ne dovranno rispondere”.

 

Domani 1 settembre è fissata la pre apertura della caccia in alcune regioni italiane, come il Veneto che ha deciso di ignorare il parere scientifico dell’ISPRA e di dare il via libera alle doppiette. In ben 5 giornate (1, 2, 8, 9 e 15 settembre) sarà consentito il prelievo venatorio da appostamento di addirittura 7 specie (Merlo, Tortora, Ghiandaia, Gazza, Cornacchia nera, Cornacchia grigia e il Colombaccio.

 

Il 23 agosto l’ISPRA ha risposto ad una formale richiesta di Zanoni di parere con una lettera avente per oggetto “Limitazioni dell’attività venatoria in relazione alla situazione climatica esistente”. Nel parere ISPRA si legge che “il perdurare di condizioni climatiche estreme fa sì che lo stato fisico di mammiferi e uccelli sia peggiore rispetto alle annate normali in quanto sottoposti ad un enorme stress fisico”. Inoltre “alla forte siccità e alle temperature assai elevate, si è aggiunta una grave riduzione di bacche, semi e insetti”. “La quattro gocce di questi giorni non miglioreranno di certo la situazione perché le campagne resteranno comunque senza cibo per gli animali selvatici come semi, bacche e insetti”, attacca Zanoni.

 

Il 27 agosto l’eurodeputato ha scritto personalmente una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti e al Ministro all’Ambiente Corrado Clini sottoponendo loro il parere dell’ISPRA e chiedendo il blocco della stagione venatoria. Per denunciare la gravità della situazione. A Clini si sono rivolte anche le associazioni nazionali WWF, LIPU, LAV, ENPA e Associazione Vittime della Caccia, sollecitando un pronto intervento che purtroppo non è arrivato. “Purtroppo i ministri non si sono degnati di rispondere alle numerose sollecitazioni in merito a questa emergenza ambientale, dimostrando in questo modo totale menefreghismo della natura in Italia”.

 

Zanoni sottolinea come “la stessa Direttiva Ue Uccelli 147/2009/CE consente l’attività di caccia solo se non mette a repentaglio la conservazione delle popolazioni di uccelli selvatici”. “Se domani le doppiette iniziano a sparare al disastro ambientale si aggiungerà la violazione del diritto europeo, e il Commissario Ue all’Ambiente a fine luglio è stato chiaro: l’Italia fili dritto o arriveranno le sanzioni”.

 

“Ho già pronta un’interrogazione con la quale denunciare alla Commissione europea queste nuove violazioni italiane alla direttiva Uccelli”, conclude l’Eurodeputato.

 

 

 

Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni

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