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ZANONI

Consigliere Regionale

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Caccia – Zanoni (PD): “Sanzioni a chi disturba la caccia sono state già bocciate dal Tribunale di Milano. Basta leggi venatorie, le priorità dei veneti sono ben altre”

“La proposta di legge che prevede sanzioni pesanti per chi disturba la caccia arriva a tempo di record in aula. Nel Veneto colpito dalla crisi e dal fallimento delle banche, con troppe famiglie che non arrivano a fine mese, la priorità per Zaia e Ciambetti è accontentare le richieste indecenti della lobby venatoria più estremista, capeggiata dal consigliere Berlato”. Andrea Zanoni (Pd) commenta così l’inserimento all’ordine del giorno per la seduta consiliare di martedì prossimo del Pdl 182 che prevede multe da 600 a 3600 euro per chi disturba e turba la caccia. “Un testo semplicemente indecente che cercherò di far emendare in aula, forte anche di una sentenza del Tribunale di Milano, la 6309 del 10 maggio 2005- spiega Zanoni – Questa sentenza ha annullato le sanzioni comminate sulla base della legge regionale lombarda, facendo prevalere il diritto di riunirsi pacificamente e manifestare liberamente il proprio pensiero, sancito dagli articoli 21 e 17 della Costituzione e condannando la provincia di Milano ad annullare le sanzioni oltre al pagamento delle spese processuali sostenute dai verbalizzati”

 

“L’impianto di questa legge è completamente sbagliato: chi usa la parola pagherebbe sanzioni dieci volte superiori rispetto a chi abusa di armi da fuoco in casa altrui. La maggioranza, infatti – insiste il consigliere del PD – non intende inasprire le sanzioni né i controlli per i cacciatori che violano le distanze di sicurezza, abbattono specie protette, danneggiano gli impianti di irrigazione, invadono i giardini delle case, nonostante i numerosi episodi delle ultime settimane. Con questa legge sono invece a rischio i proprietari di terreni, ciclisti, escursionisti, sportivi e anche le guardie venatorie. Le mie perplessità sono le stesse del Codacons, associazioni agricole e ambientaliste, le cui richieste sono state bocciate dalla Terza commissione, presieduta proprio da Berlato. Ma le presenterò di nuovo in aula durante la discussione del testo, perché deve assolutamente essere modificato”.

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