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ZANONI

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Caccia – Zanoni (PD): “Piano faunistico-venatorio: a suon di proroghe abbiamo sprecato cinque anni. Basta violare il diritto dei cittadini di vietare la caccia nel proprio terreno”

“Andiamo a prorogare per l’ennesima volta un piano del 2007, che fa riferimento addirittura a dati dei piani provinciali del 2004. La scelta della Giunta si commenta da sola ed è gravissima perché viene negato il diritto dei cittadini veneti di poter vietare la caccia sui propri terreni, diritto che può essere esercitato facendo domanda entro 30 giorni dalla pubblicazione del nuovo Piano faunistico venatorio sul Bollettino ufficiale della Regione Veneto”. Il Consigliere del Partito Democratico e Vicepresidente della Commissione Ambiente Andrea Zanoni contesta, in una nota, la scelta della maggioranza “di allungare la vita, per l’ennesima volta, alla vecchia normativa, decisione che ha avuto il via libera della Terza commissione e che domani approderà in Consiglio”.

 

“Alla scadenza naturale del 2012 – puntualizza il Consigliere – non è stato fatto niente e continuiamo ad andare avanti di proroga in proroga fino ai giorni nostri, fotografia perfetta dell’incapacità della Giunta Zaia di programmare. Di fatto, ci siamo ‘mangiati’ un Piano, dato che dovrebbe durare al massimo cinque anni, senza riaprire la finestra temporale dei trenta giorni utile per i proprietari dei terreni a inoltrare la richiesta per il divieto dell’attività venatoria. L’unico modo per garantire questo diritto, concesso dalle normative statali e regionali, è approvare un emendamento alla legge di proroga che, ho depositato oggi, ai sensi del regolamento. La richiesta del divieto di caccia, ovvero della sottrazione del proprio fondo all’attività programmata faunistico venatoria, deve essere corredata anche di una relazione tecnica sottoscritta da un professionista abilitato. Può essere fatta per determinati casi: per le colture agricole specializzate in atto al momento di presentazione della richiesta e quelle condotte nell’anno precedente, le produzioni agricole condotte con sistemi sperimentali; le produzioni agricole con fini di ricerca scientifica e infine in caso di interessi economici, sociali o ambientali che si ritengono suscettibili di danno o di disturbo”. Il Consigliere del Partito Democratico sottolinea inoltre come questo emendamento “sia atteso dalle associazioni che tutelano l’ambiente e gli animali e soprattutto dai possessori dei terreni agricoli, con particolare riferimento agli agricoltori. È il minimo che la Regione possa fare, dopo essere rimasta inerte per anni, evitando di realizzare un nuovo Piano faunistico venatorio nonostante il quadro sia assai diverso, e peggiorato, rispetto al 2004: il crescente consumo di suolo ha sottratto superfici importanti alla fauna selvatica e quindi ai cacciatori, i cambiamenti climatici hanno comportato importanti mutamenti sulle dinamiche delle popolazioni faunistiche e sul loro trend demografico e migratorio. Molta della fauna presente in abbondanza dieci anni fa ora è quasi sparita, come ad esempio l’allodola e i passeri, mentre si sono affacciate nella nostra regione specie considerate ‘prioritarie’ dalla Direttiva Habitat e classificate come protette dalle norme nazionali, per esempio il lupo, l’orso e la lince”. “In questa legislatura – conclude Zanoni – la maggioranza ha trovato il tempo per fare leggi e leggine utili solo a una parte minoritaria del mondo della caccia, ma non per realizzare il provvedimento più importante. È inaccettabile”.

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