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ZANONI

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Caccia – Zanoni (PD): “Con l’ennesima proroga del Piano faunistico, violato ancora una volta il diritto dei cittadini di poter vietare la caccia nei propri terreni”

“Con la bocciatura di un emendamento che ho presentato alla legge di proroga del Piano faunistico venatorio è stato violato per l’ennesima volta un diritto importante dei cittadini: quello di poter vietare la caccia nei propri terreni. È un fatto gravissimo anche perché era stato disposto da esperti giuridici in materia”. Ad affermarlo è Andrea Zanoni, Consigliere regionale del Partito Democratico al termine della discussione d’aula sulla proroga del Piano faunistico venatorio.

“Con proroghe su proroghe durate cinque anni – spiega l’esponente democratico – ci siamo mangiati un intero Piano, riesumando quello vecchio che fa riferimento a dati provinciali del 2004, ma in 13 anni il nostro territorio è stato pesantemente modificato. Sono state eseguite opere importanti come la Valdastico Sud o la Pedemontana, che hanno portato al consumo di ingenti quantità di suolo, frazionato le campagne e anche gli Ambiti territoriali di caccia. Inoltre sono scomparse alcune specie, soprattutto uccelli migratori, per effetto dei cambiamenti climatici e del consumo di suolo, mentre se ne sono affacciate altre, come lupo, orso e lince, classificate ‘protette’ dalle norme comunitarie. È evidente che prorogare un Piano del 2007 va contro il buonsenso”.

“Al Veneto serve altro” puntualizza Zanoni. “Siamo la seconda regione più cementificata d’Italia e abbiamo una percentuale di aree protette a Parco naturale pari al 5,3% del territorio, contro una media nazionale del 20%. Nel Piano mancano poi del tutto gli obblighi e i divieti delle misure delle aree Rete Natura 2000 che notoriamente si occupano di tutelare la fauna selvatica. Una mancanza che potrebbe essere oggetto di rilievi di illegittimità da parte dell’Unione Europea”.

“Zaia e la sua Giunta in tutto questo – conclude Zanoni – brillano per latitanza. Una latitanza dolosa, perché in questo periodo sono state approvate leggi e leggine a senso unico: appostamenti precari e fissi, nomadismo venatorio, caccia alle nutrie, caccia al cormorano, sanzioni a chi disturba l’esercizio venatorio. Ma quello che serviva davvero, un nuovo Piano faunistico venatorio, è stato rinviato per l’ennesima volta. A fronte di tutto ciò il Gruppo consiliare del PD ha votato contro in maniera compatta”.

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