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Bracconaggio nel Delta del Po, fermato “il dito medio” dei cacciatori

Fermati dalla polizia provinciale tre bracconieri nel Parco del Delta del Po. Zanoni (IdV): “Adesso il dito se lo metta in tasca”. Lo scorso febbraio, in seguito a un’interrogazione di Zanoni, l’Ue ha aperto un’indagine sui controlli delle autorità.

 
“Vediamo se adesso farà anche il dito agli agenti di polizia che lo hanno sorpreso in attività di bracconaggio”. E’ il commento di Andrea Zanoni all’individuazione di tre persone, tra cui il cacciatore fotografato lo scorso gennaio dagli attivisti della LIPU mentre faceva il gesto dell’ombrello ai cittadini in escursione all’interno del parco (FOTO), dedite a cacciare fuorilegge nel Parco del delta del fiume Po. In seguito ad una interrogazione parlamentare presentata da Zanoni, la Commissione europea ha aperto un’indagine presso le autorità italiane sull’efficacia dei provvedimenti adottati per porre rimedio all’attività di bracconaggio proprio nel Parco del delta del fiume Po.

 
Zanoni: “L’individuazione di questi tre bracconieri è sicuramente indice che qualcosa si sta muovendo. Tuttavia la vigilanza nella zona effettuata dagli organismi preposti continua ad essere inadeguata ad affrontare il fenomeno del bracconaggio che negli anni non è diminuito, come denunciano da tempo le associazioni. Perciò invito le autorità ad impiegare più uomini e risorse prima che a chiedercelo sia ufficialmente l’Europa”.

 
BACKGROUND

 
In seguito alle varie denunce del WWF, LAC, LIPU e LAV, nel gennaio 2012 Andrea Zanoni aveva presentato un’interrogazione alla Commissione europea denunciando i gravi casi di caccia illegale a uccelli protetti e con mezzi fuorilegge nell’area naturale del Delta del Po. Il WWF, in tutti i sopralluoghi effettuati, ha sempre riscontrato molti bracconieri in azione che, sicuri dell’assenza di vigilanza, utilizzano metodi di caccia illegali e sanzionabili penalmente come registratori acustici con il richiamo delle anatre e armi semiautomatiche con caricatore contenente più cartucce del consentito.

Nel febbraio 2012 la Commissione europea risponde a Zanoni che “ha aperto un’indagine presso le autorità italiane sull’efficacia dei provvedimenti adottati per porre rimedio all’attività di bracconaggio nel Parco del delta del fiume Po”. Nella risposta della Commissione, si legge infatti che “incombe a ciascuno Stato membro predisporre il sistema di protezione richiesto per prevenire il fenomeno del bracconaggio e prendere gli opportuni provvedimenti per contrastarlo là dove esiste”.

 
Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni

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