Venezia, 24 ottobre 2019

“Per Zaia rappresentanza del territorio fa rima con occupazione di poltrone, le nomine dei Parchi sono l’ennesima conferma”. Ad attaccare il governatore sono i consiglieri del Partito Democratico Graziano Azzalin e Andrea Zanoni, dopo aver letto i nomi dei presidenti e dei membri dei Consigli direttivi che mettono fine a lunghi periodi di commissariamento.

 

“Se la scelta di Zaia è esclusivamente quella della rappresentanza politica, senza inserire esperti di rilievo, allora doveva tener presente che i territori non esprimono solo una parte, ovvero la Lega e i suoi alleati più stretti. Invece ha prevalso, come al solito, la fedeltà politica e l’uso di questi enti per piazzare gli amici degli amici”, attaccano i due esponenti del PD. “Dopo anni di commissariamento non era la soluzione ideale, si tratta di una ‘variante sul tema’ del centralismo veneziano della Lega, buona a chiedere l’autonomia a Roma ma a non mollare di un millimetro sul territorio. Avevamo denunciato come la legge fosse un unicum nel panorama nazionale, concentrando troppo potere nelle mani del governatore, ma è andata peggio delle previsioni. Un film già visto con i Consorzi di bonifica, dove i territori sono stati espropriati togliendo dai Cda i sindaci, per inserire i fedelissimi del Carroccio. È un grave limite amministrativo e culturale di Zaia che utilizza questi enti come poltronifici e, ancor più grave, le istituzioni per i suoi fini elettorali”.