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Approvata a Bruxelles la Relazione sui reati contro le specie selvatiche

La Commissione ENVI ha approvato la Proposta di Risoluzione del Parlamento europeo sui “Reati contro le specie selvatiche e gli emendamenti presentati da Zanoni”. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Abbiamo compiuto un grande passo avanti nella tutela della flora e della fauna, allineandoci con l’indicazione della Commissione delle Nazioni Unite che considera i reati contro le specie selvatiche una grave forma di criminalità organizzata la caccia da trofero non è ne etica ne sostenibile»

 

Mercoledì 27 novembre 2013, la Commissione ENVI Ambiente Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare è stata impegnata a votare la Proposta di Risoluzione del Parlamento europeo sui “Reati contro le specie selvatiche”. L’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione al Parlamento europeo ha sottolineato l’importanza del documento che è stato approvato con 52 favorevoli, 2 contrari e nessun astenuto: «Mi auguro che sia il primo passo per una maggior tutela della flora e della fauna ancora oggi troppo spesso oggetto di veri e propri crimini».

 

La Commissione ENVI ha riconosciuto che i reati contro le specie selvatiche costituiscono una minaccia per il benessere dei singoli esemplari e per la conservazione delle specie animali e vegetali, compromettono gli ecosistemi locali e rappresentano una grave minaccia per la sicurezza, la stabilità politica, l’economia, le risorse naturali e il patrimonio culturale di molti Paesi.

 

Il dato di partenza è stato che l’Unione europea è nel contempo un mercato significativo e una rotta di transito per il commercio illegale di specie selvatiche. Secondo le stime di Europol, i ricavi generati dal traffico di specie minacciate di estinzione sono compresi tra i 18 e i 26 miliardi di euro all’anno e l’Unione costituisce il principale mercato di destinazione al mondo.

 

Con la Proposta di Risoluzione approvata, gli Stati membri dovranno individuare una serie di azioni per garantire la protezione di specie della flora e della fauna selvatiche mediante il controllo del loro commercio e procedere all’immediata confisca di eventuali esemplari sequestrati al fine di migliorare l’attuazione della CITES, la convenzione internazionale che è volta ad assicurare che il commercio internazionale delle specie di flora e di fauna selvatiche non costituisca una minaccia per la sopravvivenza delle specie nell’ambiente naturale.

 

L’eurodeputato Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo, ha visto con soddisfazione approvati anche i 7 emendamenti che aveva proposto e che miravano a sollecitare una reale applicazione del sistema sanzionatorio, con un rafforzamento dei controlli e una normativa più omogenea all’interno dell’Unione.

 

«In Commissione ENVI abbiamo compiuto un fondamentale balzo in avanti nella tutela delle specie animali e vegetali selvatiche, minacciati da bracconaggio e traffici transfrontalieri – ha affermato Zanoni – I risultati si raggiungeranno sicuramente grazie anche alla decisione di armonizzare le legislazioni tra gli Stati membri per evitare che Paesi con sanzioni meno severe divengano la scappatoia per eludere il sistema. È stato di vitale importanza approvare la necessità di definire sanzioni adeguate che costituiranno un efficace deterrente contro i reati e che dovranno tenere conto anche del valore di mercato delle specie, del valore di conservazione delle specie oggetto di reato e dei costi sostenuti. Altro aspetto innovativo sarà l’istituzione di un’unità specifica per i reati in seno a Europol, al fine di centralizzare le informazioni e le analisi, nonché coordinare le indagini e quella di task force per la sicurezza ambientale nazionale (NEST), conformemente a quanto raccomandato da Interpol. Infine, la Commissione ha riconosciuto con questo documento che la caccia da trofeo non è sostenibile né etica ed è all’origine di una riduzione su larga scala delle specie minacciate elencate nella CITES. Gli Stati membri dovranno procedere a una revisione delle disposizioni giuridiche dell’Unione che disciplinano l’importazione di trofei di caccia. L’uccisione di elefanti e rinoceronti in Africa per l’avorio e i loro corni nonché il bracconaggio a Cipro, Malta, Romania, Albania, Francia e Italia nei confronti degli uccelli migratori devono diventare presto un brutto ricordo».

 

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